GRUPPO 3 "LUOGO SCONOSCIUTO" [Jack, Christian (PNG)]
2 partecipanti
Pagina 1 di 1
GRUPPO 3 "LUOGO SCONOSCIUTO" [Jack, Christian (PNG)]
- Spoiler:
- FLASHDREAM
Jack, sedato da Sayid, incomincia un sogno lucido, in cui incontra Christian. Per il padre è l'occasione di esprimere le parole mai dette in vita. Il fatto che Christian ripetesse a Jack che non aveva gli attributi era il suo modo di stimolarlo a far meglio, ma ha sempre creduto nel figlio. E adesso per Jack è il momento di dimostrare di che pasta è fatto. Christian rivela che un gruppo di persone ha bisogno di essere guidato e solo Jack può farlo. Si avvicina al figlio per parlargli nell'orecchio. Jack conosce così la destinazione della sua missione e le persone che dovrà riunire. Lo scopo della missione resta oscuro anche a lui, ma la vividezza del sogno che ha appena vissuto lo fa sentire certo che la strada indicata dal padre è quella giusta. Convincere gli altri sarà tutta una questione di fiducia, quasi di fede, in Jack e nella sua volontà.
Destiny- Messaggi : 235
Data d'iscrizione : 26.09.11
Re: GRUPPO 3 "LUOGO SCONOSCIUTO" [Jack, Christian (PNG)]
Con i sogni raggiungi l'impossibile,una dimensione infinita che assomiglia alla realtà…
*E’ notte fonda. Los Angeles è vestita di bianco, la neve è caduta copiosa.*
*Jack aprì gli occhi. Era sdraiato a terra,sopra di lui un enorme manto di stelle. Interdetto si alzò,guardandosi intorno…era vestito in abito da sera,uno smoking nero adatto per le grandi cerimonie.
Riconobbe subito la sua città,che però sembrava completamente deserta. Non un rumore,né una luce. Poteva sentire l’eco del suo respiro per quanto era chiassoso quel silenzio. Sembrava una città abbandonata ormai da tempo. Faceva freddo,il vento si alzava imponente,e sembrava esserci solo lui a fare compagnia alla neve.*
Sognatori affranti popolano di luci pensanti la notte...
*D’un tratto,in lontananza,una melodia si alzò nel cielo,come a cullare questa città oramai rimasta troppo sola. Jack decise di avvicinarsi al luogo da dove questa proveniva.*
*Era tutto cosi’ magnificamente strano,paradossale e piacevole. Si accorse d’un tratto di trovarsi nella zona in cui giocava da bambino,con il suo migliore amico Marc Silverman.Ricorda ancora quel giorno che per difenderlo da due bulli,ricevette la prima umiliazione da suo padre.” Jack non tentare di fare l'eroe perchè non hai gli attributi per continuare quando fallirai".Questa frase se l’era portata dietro per tutta la vita.*
Tra il silenzio e il buio della notte... la voce dei sogni si fa spazio...
*E’ notte fonda. Los Angeles è vestita di bianco, la neve è caduta copiosa.*
*Jack aprì gli occhi. Era sdraiato a terra,sopra di lui un enorme manto di stelle. Interdetto si alzò,guardandosi intorno…era vestito in abito da sera,uno smoking nero adatto per le grandi cerimonie.
Riconobbe subito la sua città,che però sembrava completamente deserta. Non un rumore,né una luce. Poteva sentire l’eco del suo respiro per quanto era chiassoso quel silenzio. Sembrava una città abbandonata ormai da tempo. Faceva freddo,il vento si alzava imponente,e sembrava esserci solo lui a fare compagnia alla neve.*
Sognatori affranti popolano di luci pensanti la notte...
*D’un tratto,in lontananza,una melodia si alzò nel cielo,come a cullare questa città oramai rimasta troppo sola. Jack decise di avvicinarsi al luogo da dove questa proveniva.*
*Era tutto cosi’ magnificamente strano,paradossale e piacevole. Si accorse d’un tratto di trovarsi nella zona in cui giocava da bambino,con il suo migliore amico Marc Silverman.Ricorda ancora quel giorno che per difenderlo da due bulli,ricevette la prima umiliazione da suo padre.” Jack non tentare di fare l'eroe perchè non hai gli attributi per continuare quando fallirai".Questa frase se l’era portata dietro per tutta la vita.*
Tra il silenzio e il buio della notte... la voce dei sogni si fa spazio...
Re: GRUPPO 3 "LUOGO SCONOSCIUTO" [Jack, Christian (PNG)]
*Arrivato in fondo alla strada si diresse verso un vicolo sulla destra. Notò in un angolo una bottiglia di whisky Clan McGregor.*
*E’ un altro pezzo che gli ricorda un passato doloroso. E’ stata la causa principale del loro difficile rapporto. Non ricorda discussioni e liti avute in cui lui fosse sobrio. Sapeva riconoscerlo quando era ubriaco: la mano destra gli tremava leggermente,il tono di voce si alzava,diventava scorbutico più del solito. Fissò a lungo la bottiglia,poi la raccolse e la scaraventò con forza verso il muro,riducendola in mille pezzi,continuando poi il suo percorso.*
Il mondo vive di sogni. È la realtà che sta morendo.
*Poteva sentire quella musica sempre più nitida,tanto da riconoscerla: “My Way” di Frank Sinatra.*
*Era sempre stato un pupillo di suo padre,lo amava. Un giorno ebbe anche l’onore di incontrarlo,durante un concerto che era andato a vedere. Scattarono una foto insieme. Jack la ricorda bene,il padre l’aveva messa in bella mostra al centro del salone di casa.*
*La musica era ormai assordante. Ed infatti,subito dopo aver superato quel vicolo,trovò davanti a lui una strada principale. Dall’altra parte un edificio completamente illuminato,quasi accecante,in contrasto con il resto della città. Davanti a questo un grammofono che continuava ripetutamente a far girare “My Way”.
Jack arrivò davanti alla porta. E quella sensazione cosi’ piacevole svani’ di colpo. C’era una targa in alto: “Casa Funebre Hoffs/Drawlar” . E’ Dove si celebrò il funerale di Jeremy Bentham ,ossia John Locke . Era confuso a quei tempi,depresso,alcolista … in una parola,perso.
Decise comunque di aprire quella porta.*
Per rendere reale una favola servono tre ingredienti: uno scenario magico, una situazione magica, una persona magica. E tanta, tanta follia.
*E’ un altro pezzo che gli ricorda un passato doloroso. E’ stata la causa principale del loro difficile rapporto. Non ricorda discussioni e liti avute in cui lui fosse sobrio. Sapeva riconoscerlo quando era ubriaco: la mano destra gli tremava leggermente,il tono di voce si alzava,diventava scorbutico più del solito. Fissò a lungo la bottiglia,poi la raccolse e la scaraventò con forza verso il muro,riducendola in mille pezzi,continuando poi il suo percorso.*
Il mondo vive di sogni. È la realtà che sta morendo.
*Poteva sentire quella musica sempre più nitida,tanto da riconoscerla: “My Way” di Frank Sinatra.*
*Era sempre stato un pupillo di suo padre,lo amava. Un giorno ebbe anche l’onore di incontrarlo,durante un concerto che era andato a vedere. Scattarono una foto insieme. Jack la ricorda bene,il padre l’aveva messa in bella mostra al centro del salone di casa.*
*La musica era ormai assordante. Ed infatti,subito dopo aver superato quel vicolo,trovò davanti a lui una strada principale. Dall’altra parte un edificio completamente illuminato,quasi accecante,in contrasto con il resto della città. Davanti a questo un grammofono che continuava ripetutamente a far girare “My Way”.
Jack arrivò davanti alla porta. E quella sensazione cosi’ piacevole svani’ di colpo. C’era una targa in alto: “Casa Funebre Hoffs/Drawlar” . E’ Dove si celebrò il funerale di Jeremy Bentham ,ossia John Locke . Era confuso a quei tempi,depresso,alcolista … in una parola,perso.
Decise comunque di aprire quella porta.*
Per rendere reale una favola servono tre ingredienti: uno scenario magico, una situazione magica, una persona magica. E tanta, tanta follia.
Re: GRUPPO 3 "LUOGO SCONOSCIUTO" [Jack, Christian (PNG)]
*La sala era deserta. Ma finalmente poteva scaldarsi,nella stanza c’era un bel tepore.
Tutto sembrava un maledettissimo dejavu. In fondo alla sala una bara,un tema ricorrente nella vita di Jack.
Si avvicinò,lentamente verso di essa. Accarezzò il legno della cassa*
*Aveva paura ad aprirla,ma tutti quei pezzi di mosaico che avevano ritratto il rapporto con suo padre lo avevano portato li’,fino a quel punto,a quel momento. Si fece forza e la apri’.
Ma la bara era vuota. Non riusciva a capire … tutto questo percorso lo aveva portato ad una bara vuota? La richiuse delicatamente … ma proprio in quel momento udi’ una voce,inconfondibile per lui.*
“Ciao figliolo…”
“Papà?”
Tutto sembrava un maledettissimo dejavu. In fondo alla sala una bara,un tema ricorrente nella vita di Jack.
Si avvicinò,lentamente verso di essa. Accarezzò il legno della cassa*
*Aveva paura ad aprirla,ma tutti quei pezzi di mosaico che avevano ritratto il rapporto con suo padre lo avevano portato li’,fino a quel punto,a quel momento. Si fece forza e la apri’.
Ma la bara era vuota. Non riusciva a capire … tutto questo percorso lo aveva portato ad una bara vuota? La richiuse delicatamente … ma proprio in quel momento udi’ una voce,inconfondibile per lui.*
“Ciao figliolo…”
“Papà?”
Re: GRUPPO 3 "LUOGO SCONOSCIUTO" [Jack, Christian (PNG)]
“N-non è possibile…”
*Corse verso di lui ad abbracciarlo.Lo teneva stretto a sé,mentre piangeva,piangeva forte.*
-J “Papà…ma come fai ad essere qui…”
-C “Sono qui,è questo che conta…”
-J “Ma tu sei morto…”
-C “Ascoltami Jack”
-J “No,aspetta…non so come sia possibile che tutto questo stia accadendo,ma sono io che devo dirti delle cose.Te ne sei andato via cosi’, all’improvviso,ed avevo tante cose da dirti”
*Si asciugò le lacrime*
-J “Volevo dirti che mi dispiace,mi dispiace per quello che non sono stato,per quello che non ho fatto,per come ti ho complicato la vita…avrei voluto fare di più per te!”
-C “No Jack,sono io che devo scusarmi con te … a distanza di tempo voglio dirti ciò che non ti ho mai detto.
Ho sempre creduto in te,ciò che a volte ti ho detto è stato solo per stimolarti a fare meglio,e non per denigrarti.”
*Lo fissò dritto negli occhi*
-C “Jack…io sono fiero di te,e lo sono sempre stato”
*I due si abbracciarono ancora. Per Jack fu una liberazione.*
-C “E proprio perché mi fido di te devo affidarti un compito molto importante,figliolo”
*Jack lo guardò perplesso*
-J “Che compito?”
-C “Vieni qui…”
*Christian si avvicinò all’orecchio del figlio,e dopo avergli proferito alcune parole,si allontanò*
-C “Mi raccomando Jack,è importante che tu faccia ciò che ti ho detto…”
-J “Farò del mio meglio...”
*Poi una luce,accecante,invase la stanza*
-C “Addio figliolo…sono fiero di te.Fai il tuo dovere...”
-J “No,aspetta!”
*Corse verso di lui ad abbracciarlo.Lo teneva stretto a sé,mentre piangeva,piangeva forte.*
-J “Papà…ma come fai ad essere qui…”
-C “Sono qui,è questo che conta…”
-J “Ma tu sei morto…”
-C “Ascoltami Jack”
-J “No,aspetta…non so come sia possibile che tutto questo stia accadendo,ma sono io che devo dirti delle cose.Te ne sei andato via cosi’, all’improvviso,ed avevo tante cose da dirti”
*Si asciugò le lacrime*
-J “Volevo dirti che mi dispiace,mi dispiace per quello che non sono stato,per quello che non ho fatto,per come ti ho complicato la vita…avrei voluto fare di più per te!”
-C “No Jack,sono io che devo scusarmi con te … a distanza di tempo voglio dirti ciò che non ti ho mai detto.
Ho sempre creduto in te,ciò che a volte ti ho detto è stato solo per stimolarti a fare meglio,e non per denigrarti.”
*Lo fissò dritto negli occhi*
-C “Jack…io sono fiero di te,e lo sono sempre stato”
*I due si abbracciarono ancora. Per Jack fu una liberazione.*
-C “E proprio perché mi fido di te devo affidarti un compito molto importante,figliolo”
*Jack lo guardò perplesso*
-J “Che compito?”
-C “Vieni qui…”
*Christian si avvicinò all’orecchio del figlio,e dopo avergli proferito alcune parole,si allontanò*
-C “Mi raccomando Jack,è importante che tu faccia ciò che ti ho detto…”
-J “Farò del mio meglio...”
*Poi una luce,accecante,invase la stanza*
-C “Addio figliolo…sono fiero di te.Fai il tuo dovere...”
-J “No,aspetta!”
Re: GRUPPO 3 "LUOGO SCONOSCIUTO" [Jack, Christian (PNG)]
*Silenzio. Jack apri’ gli occhi.Aspettò che questi si abituassero alla luce.E con sorpresa si accorse di essere nella Chiesa.
Possibile che sia stato tutto un sogno?cosi’ lucido e reale?tutte quelle sensazioni provate erano dunque frutto della sua mente?no,era tutto troppo vero. Le parole dette dal padre gli riecheggiavano ancora in testa. Doveva radunare quelle persone,e portarle subito in quel luogo. E lo avrebbe fatto,anche a costo della vita.*
La cosa bella dei sogni, è che siamo sempre liberi di decidere se provare a realizzarli o meno.
Possibile che sia stato tutto un sogno?cosi’ lucido e reale?tutte quelle sensazioni provate erano dunque frutto della sua mente?no,era tutto troppo vero. Le parole dette dal padre gli riecheggiavano ancora in testa. Doveva radunare quelle persone,e portarle subito in quel luogo. E lo avrebbe fatto,anche a costo della vita.*
La cosa bella dei sogni, è che siamo sempre liberi di decidere se provare a realizzarli o meno.
Argomenti simili
» GRUPPO 8 "LUOGO SCONOSCIUTO - FLASHDREAM #2" [Naomi]
» GRUPPO 7 "LUOGO SCONOSCIUTO - FLASHDREAM #1" [Desmond, Penelope]
» LUOGO SCONOSCIUTO [Charles]
» Gruppo 18 "LOS ANGELES" [Jack]
» Gruppo 10 "ISOLA/L.A." [Jack, Juliet]
» GRUPPO 7 "LUOGO SCONOSCIUTO - FLASHDREAM #1" [Desmond, Penelope]
» LUOGO SCONOSCIUTO [Charles]
» Gruppo 18 "LOS ANGELES" [Jack]
» Gruppo 10 "ISOLA/L.A." [Jack, Juliet]
Pagina 1 di 1
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.