GRUPPO 5 "LOS ANGELES #2" [Ana Lucia, Jack]

Il passo accelerato le aveva permesso di allontanarsi in fretta dalla sparatoria.
In realtà non sapeva minimamente dove andare, nè se ci fosse davvero un posto in cui andare.
L'adrenalina si faceva sentire e i pensieri erano ancora caotici dopo tutti gli spari uditi.
Camminava in modo convulso tra i vicoli della città degli angeli, svoltandoli a caso, per istinto.


Ad un tratto si ritrovò davanti ad un luogo familiare: una chiesa, ma non una semplice, comune chiesa..."la Chiesa di Eloise". Dopo tutto quello che era accaduto -Widmore, i cecchini, Naomi- Ana sentiva il bisogno impellente di staccare almeno per un attimo, di trovare una trincea dietro la quale proteggersi, un rifugio momentaneo. Aveva bisogno di valutare l'intera situazione e, per una volta, chiedere aiuto ad Eloise non le parve così male.

Entrata nell'edificio sacro, l'interno era esattamente come lo ricordava: le luci, il profumo d'incenso, l'atmosfera...
Raggiunse l'altare e scorse un uomo, sdraiato e imbavagliato, con le mani legate dietro la schiena. Lo girò per poterne vedere il viso e la scoperta fu quantomai inaspettata.
Cominciò a scuoterlo urlando il suo nome: -Jack! Jack! Mi senti?-

*Riusciva a sentire nitidamente dei passi.Qualcuno si stava avvicinando a lui.Provava ad aprire gli occhi,ma questi,contro la sua volontà,si chiudevano.Non aveva idea di chi fosse,aveva visto cosi' tante persone in quel luogo che oramai non sapeva più cosa aspettarsi.Era troppo debole ed ancora narcotizzato.Poi senti' scuotersi...qualcuno lo stava prendendo a sberle,ma non sentiva nulla,era come insensibile.*

"Jack,Jack svegliati!"

*Il suono era ovattato,ma le continue sberle stavano facendo effetto.La vista comincio ad essere più nitida,e riconobbe quella donna:Ana Lucia.*




*Dopo quello successo con Sayid non sapeva se essere contento o no di quella visita.Era da tempo che non la vedeva e molte cose erano cambiate da allora.Gli prese la mano bloccandogliela*

"Sto bene,sto bene..."

*Con l'aiuto di Ana riusci' lentamente a rialzarsi.Accennò un sorriso.*

"Ana,da quanto tempo...che ci fai qui..."

Il risveglio non doveva essere stato entusiasmante per Jack. Non sembrava particolarmente contento di rivederla.
Non si poteva certo dire che la situazione non risultasse strana ma, in cuor suo, Ana Lucia era sollevata nell'aver trovato lui piuttosto che qualcun altro. In fondo Jack era sempre stato Jack. A discapito di tutte le cose che avevano affrontato, era convinta che lui non potesse essere cambiato da come lo ricordava.

Lo aiutò a rimettersi in piedi e a liberarsi dalla corda con cui era stato legato, poi cercò di spiegargli brevemente come fosse arrivata lì.
-Bene, Dottore, adesso che abbiamo appurato che Eloise non è nei paraggi, vuoi dirmi come sei finito qui imbavagliato e sotto effetto di chissà quale droga? -

"Sayid...è impazzito.Ha legato me e torturato Charlie...voleva sapere dove era Aaron.Poi sono stato sedato.C'era anche Claire con noi."

*La fissò negli occhi*

"Ma il bastardo non sa che quella di sedarmi è stata la mossa più sbagliata che potesse fare.Ora devo compiere il mio dovere...Ana per il tuo bene ti dico di fidarti di me.So dove dobbiamo andare."

*Lo stupore apparve sul volto della ragazza*

"Ana,dobbiamo andare in Egitto,alla piramide di Cheope".

Appena Jack pronunciò il nome "Aaron" Ana si rese conto di quanto fosse stato ingenuo e stupido da parte sua fare domande. Avrebbe dovuto prevederlo e avrebbe dovuto evitarlo dato che non era sicura di cosa sapesse lui a riguardo.

Dopo un breve istante di irrigidimento e imbarazzo provò a cogliere la palla al balzo per deviare l'argomento.
-In Egitto? Stai cercando di lasciare LA? Cosa sta succedendo?
La sfilza di domande avrebbe tenuto Jack impegnato per un po' dando a lei il tempo di riordinare i pensieri.

*Era deciso e determinato come ormai non era da parecchio tempo.Sapeva che da ora in avanti,molte cose sarebbero dipese da lui.Si sentiva nuovamente un leader*

"Non è questo il momento di fare domande,dobbiamo agire.Fidati di me,il tempo a disposizione che abbiamo non è molto.
Dobbiamo raggiungere l'Egitto,ed andare il prima possibile alla piramide di Cheope.Più avanti potrò spiegarti molte più cose e capirai di aver fatto la scelta giusta"

*Ana era sempre stata una difficile da persuadere.Ma una come lei gli avrebbe fatto comodo.Rimase a fissarla,aspettando una sua risposta*

Jack aveva improvvisamente ripreso il vigore e l'inziativa di un tempo e il modo in cui la spronava a seguirlo ne erano chiari sintomi ma la verità era che Ana Lucia aveva smesso di ascoltarlo.
Si era come alienata dalla conversazione per qualche istante. Mentre lui ripeteva di dover andare in Egitto per raggiungere la Piramide di Cheope, per lei fu come avere una specie di epifania:
[http://lostreloaded.italiaforum.net/t108-gruppo-10-isola-ana-lucia-shannon]

Quelle due parole, apparentemente insignificanti, che lei e Shannon avevano visto in uno strano sogno condiviso, le tornarono in mente. E non poteva essere un caso.
DUDE ... JEM. JEM ... DUDE...
Continuava a sussurrarle tra sè e sè sperando di trovare un senso.
Come un remoto cassettino della memoria, seppellito dal tempo e dagli eventi, il senso di quelle parole anagrammate riaffiorò: MEDJEDU era il vero nome di Cheope.
Non aveva idea di come lo sapesse, probabilmente lo aveva semplicemente letto o sentito da qualche parte, eppure tutto sembrava combaciare in quel momento.
La memoria è una sacca piena di cianfrusaglie che rotolano fuori per caso e finiscono col meravigliarti, come se non fossi stato tu a raccoglierle, a trasformarle. (*)

Quando tornò a guardare Jack, lui aveva smesso di parlare e lei aveva deciso di assecondarlo.

(*) cit. di Wu Ming

"Ok Jack,verrò con te"

*Il primo tassello del mosaico era acquisito.In questa situazione aveva scoperto un lato del suo carattere che non credeva di possedere.La persuasione.
L'impulsività e la rabbia molte volte gli avevano fatto commettere degli errori.Poi ci ragiovana sù a mente fredda e si pentiva.
Evidentemente l'obiettivo che doveva raggiungere era cosi' importante da donargli una freddezza assoluta.Ma era solo il primo gradino,c'era ancora tanto lavoro da fare.ma con Ana aveva dimostrato a sè stesso di potercela fare.Ora doveva dimostrarlo anche agli altri.*

"Coloro che vogliono essere leader ma non lo sono dicono le cose. I bravi leader le spiegano. I leader ancora migliori le dimostrano."