GRUPPO 2 "NEI PRESSI DELLA CHIESA" [Claire, Jack, Juliet]

*Erano rimasti ancora li' abbracciati,pelle contro pelle,quasi come a fare incetta di tutte quelle sensazioni positive che in quella notte avevano provato,e metterli in qualche scrigno dei ricordi.Cosi' da poterci andare quando ci si sente tristi,arrabbiati,o giù di morale,ed inebriarsi ancora di ciò*

*Però si sa,i pensieri riesci a nasconderli,a cacciarli via momentaneamente,e ci riesci bene quando ti senti quasi Dio.Poi ti bussano alla porta finchè non sei costretto ad aprirgli.*

"Juliet,dovremmo tornare alla chiesa...dobbiamo capire come sia possibile quello che è successo,che tu da un momento all'altro appaia dall'isola in una chiesa di Los Angeles".

*E’ già mattina.. quell’orologio aveva girato le sue lancette troppo in fretta. Una splendida nottata in sua compagnia era volata, emozioni forti e vere, riesce ancora a sentire il profumo della sua pelle quando il sole fa capolino dalla finestra*
Buongiorno Jack!
*Lo abbraccia stretto, lo fissa negli occhi* *
Dobbiamo proprio andare? *Gli sorride dolcemente quasi a voler suscitare compassione* Va bene! Scappo a lavarmi e vestirmi… se vogliamo fare in fretta possiamo accorciare i tempi nel prepararci *Strizza l’occhio in segno scherzoso* Ti aspetto sotto la doccia..!

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*Il buio,il nulla. E poi all’improvviso il caos e le luci della città tutte intorno a lei.* -Dove mi trovo? Ma come avrò fatto a finire qui?-*Claire si poneva queste domande da quando pochi minuti prima si era risvegliata sul ciglio della strada. Non sapeva cosa fare e naturalmente neanche dove andare, ma era ovvio che non poteva rimanere lì con le mani in mano quindi si alzò ed iniziò a camminare. Tutto le sembrava strano.Si era ormai abituata a stare in quella piccola cella di isolamento che ora quelle immense strade quasi le mettevano paura. Come al solito si sentiva sola e senza un briciolo di speranza.*

-Devo rimettere insieme i pezzi del puzzle. L’ultima cosa che ricordo è di aver usato quello strano strumento…- *La forte emicrania non le permetteva di ragionare. Quindi ancora sconvolta dall’accaduto e dal traumatico risveglio non fece altro che continuare a camminare. Senza una meta,senza uno scopo.*

*I dolori erano lancinanti. Il suo passo era lento e lei era ancora molto debole. Poi si fermò di scatto.* -La scarica elettrica…ora ricordo! “Il trasportatore di vita” eh…lo sapevo che non dovevo fidarmi di quella donna.- *Claire era ormai sul punto di cedere, era stanca. Le poche forze che le erano rimaste la stavano abbandonando,quando a pochi metri da lei vide una Chiesa e decise di avvicinarsi.*

*I due diressero verso la chiesa.Un'idea Jack ce l'aveva.Si ricordava di quel portale che dalla Somalia lo portò sul'isola.Del viaggio non ricordava niente.Solo una luce azzurra,intensa.Pochi istanti dopo era sull'isola,disteso a terra,nel canneto.Juliet le aveva parlato di un oggetto,dopodichè si era trovata a Los Angeles.Forse quell'arnese riusciva ad aprire quel portale che lo riportò sull'isola.*



*Ormai erano arrivati davanti alla chiesa,illuminata a giorno e quindi meno "spettrale",specialmente dopo quello che era successo la scorsa notte.Notò però,nei pressi,una donna bionda barcollare...e poi cadere a terra*

*Si precipitò verso di lei*

"Signorina,che succede..."

*La donna era di spalle,e quando Jack la girò...la riconobbe...sua sorella era tornata...*

"Claire!"

*Si erano vestiti in fretta e nonostante il traffico intenso riescono a giungere davanti alla maestosa chiesa in poco tempo. Juliet ancora assonnata scende dalla macchina e fissa l’ enorme facciata della monumentale struttura, rivive per qualche istante il misterioso avvenimento che l’aveva condotta lì appena qualche ora prima poi nota Jack allontanarsi da lei silenziosamente. Lo segue con gli occhi, lo vede dirigersi verso una donna che dall’altro lato della strada fatica a camminare*
Jack che succede? Dove vai?!? Aspettami!!!
*Lo raggiunge a passo svelto. La misteriosa donna dai lunghi capelli biondi le provoca una forte flash nella mente, un colpo allo stomaco che le toglie il fiato*
Claire!!!!

*Come previsto le sue gambe avevano ceduto, e lei, ormai in prossimità della Chiesa, si era ritrovata per terra. Un uomo però l’aveva vista cadere e si era precipitato ad aiutarla.*
-Gr...grazie mille.- *Poi Claire si rese conto che quell'uomo la conosceva,quell'uomo aveva detto il suo nome. Quindi sgranò gli occhi e lo vide.* -Jack! Jack! Ma sei proprio tu? Non posso crederci! *Davanti ai suoi occhi c'era proprio lui: suo fratello. C'era una delle persone più importanti della sua vita. Finalmente si erano ritrovati e lui,come al solito, l'avrebbe aiutata. Di questo ne era sicura. Quindi gli sorrise dolcemente e si fece dare una mano per alzarsi da terra.*

*Notò subito dopo la sagoma di un'altra persona,una donna, che velocemente li stava raggiungendo.* -Juliet? Ci sei anche tu? Ma chi o cosa vi ha fatto arrivare fin qui?- *Guardò entrambi negli occhi alla ricerca di risposte. Era davvero una strana coincidenza aver ritrovato suo fratello al di fuori dell'Isola e non voleva credere in un colpo di fortuna.*

*Sembrava proprio che il fato,dopo ciò che gli aveva tolto,fosse tornato a restituirgli qualcosa.Dentro di sè tutto si muoveva...sua sorella era di nuovo li'.Non la vedeva ormai da molto tempo,non sapeva neanche se fosse viva.*

"Claire,mio Dio sei proprio tu..."

*La abbracciò tanto forte quasi da toglierle il fiato.Il loro era un legame vero,solido.*

"Come stai...come mai sei qui..."

*Lei era visibilmente provata.Ma Jack aveva sete di risposte.Forse in tre sarebbero riusciti ad incastrare tutti quei tasselli nel modo giusto.*

*Non poteva fare a meno di abbracciare il fratello,nonostante ancora fosse priva di forza la gioia era troppa. Claire sapeva benissimo che quel momento di felicità non sarebbe durato a lungo perchè quasi sicuramente qualche altro problema avrebbe bussato alla porta quindi voleva godersi quegli attimi quanto più avrebbe potuto.*

-Jack! Neanche immagini quanto sia bello averti qui accanto a me. Avevo proprio bisogno di rivedere una faccia amica. Sono stata rinchiusa in una cella di isolamento,sono stata da sola per così tanto tempo che quasi mi sento male ad avere delle persone intorno a me.-

*Era ancora frastornata, ma Jack voleva risposte. Così con calma gli spiegò tutta la situazione:gli disse dei giorni di prigionia,degli esami ai quali era stata sottoposta,dell'orribile incontro-scontro con Locke ed infine di come Lapidus accompagnato da una strana donna gli aveva consegnato uno strano oggetto descrivendolo come unico mezzo per poter lasciare l'Isola.*
-Mi sono fidata di lui, così ho attivato il meccanismo. Non so dirti bene cosa sia successo, so solo che dopo una scarica elettrica mi sono risvegliata qui, in mezzo ad una strada ma soprattutto lontano dall'isola. Ma ora Jack dimmi di te e per favore dimmi di Aaron. Come sta? E' al sicuro? Ti prego dimmi che lo avete portato in salvo! *Non vedeva il suo piccolo da ormai troppo tempo,le mancava e dopo gli ultimi avvenimenti aveva seriamente paura per la sua incolumità. Anche lei,proprio come Jack voleva risposte. Voleva essere rassicurata.*

*Claire ha un’aria del tutto frastornata. Ascolta distrattamente le parole della donna, ma qualcosa del suo racconto attira particolarmente l’ attenzione*
Strano oggetto per lasciare l’ Isola? Meccanismo? Scarica elettrica? Claire ricordi ancora questo misterioso oggetto? Si tratta di uno strumento metallico a due sfere? Io so bene a cosa ti riferisci… è lo stesso oggetto che ha catapultato me in questa chiesa ieri sera! Ero sull’Isola, ho trovato questo "strumento" nascosto nella giungla e incuriosita l’ho preso tra le mai.. sono bastati pochi secondi, non so di preciso come abbia fatto ad attivarlo, ma dopo qualche istante sono stata teletrasportata all’interno di questa chiesa, come per magia!

*Tutto incominciava ad avere un senso.Entrambe avevano usato questo strano arnese,e tutte e due erano state catapultate nello stesso posto.Era chiaro che tra questa chiesa e l'isola c'era una connessione.Grazie a quello strumento poteva aprirsi un portale*

"Che aspetto ha questo oggetto,come funziona?"

*Si voltò verso Claire,i suoi occhi annegavano nella curiosità.Forse non era quello il momento di fare domande.Lei era ancora in attesa di avere delle risposte su Aaron.Si avvicinò a lei,prese il suo volto tra le mani,come a voler attirare ancora di più la sua attenzione*

"Claire,Aaron sta bene...ora è a casa con tua madre...stai tranquilla"

*Scoppiò in un pianto a dirotto.La cosa più importante che aveva stava bene.E le sue paure le sfogò tutte insieme.Jack la prese con sè abbracciandola forte*.

*Aaron stava bene, era al sicuro. Non poteva sentire parole più belle uscire dalla bocca del fratello. Claire provava una irresistibile voglia di rivederlo,di stringerlo a sè, di riprenderselo ma sapeva che tutto ciò non era possibile. Soprattutto ora che Locke sapeva la verità.*
-Jack vorrei rivederlo!- *e scoppiò anche lei a piangere, erano troppe le cose che si stava tenendo dentro e cedette.*

*Poco dopo però aiutata da Juliet si riprese. Quello che la donna le disse le fece capire che il suo risvegliarsi in prossimità della chiesa non era stato un puro caso. Le era successa esattamente la stessa cosa,così continuando il discorso tutti i pezzi del loro puzzle trovarono una sistemazione.* -Si Juliet! L’oggetto era proprio quello. Dovevo assolutamente trovare un modo per lasciare quella cella. Non sapevo cos’altro fare così mi sono fidata di quella donna e del suo “trasportatore”. Ma non avrei mai immaginato che mi avrebbe portato fin qui. Insomma,come possiamo notare,siamo ben lontani dall’Isola.-
*e titubando aggiunse* -Ma quindi abbiamo scoperto un modo che ci permette di fare avanti e indietro dall'isola. E' fantastico,sarebbe la soluzione per molte cose. Voi cosa avevate intenzione di fare tornando alla Chiesa?- *Avevano una soluzione davanti agli occhi, ora dovevano solo trovare un modo per far funzionare il tutto.*

Non so come funzioni precisamente quell’oggetto, né cosa sia in realtà. Ma una cosa è certa: non si può decidere in quale luogo essere teletrasportati, quindi non mi fiderei più di tanto. Io l’ho tenuto tra le mani e posso assicurarvi che non l’ho attivato volontariamente, l’ho sfiorato appena, è come se avesse fatto tutto da solo e questa cosa mi spaventa un po’… ho visto tante cose straordinarie nella mia vita e su quell’Isola, ma mai tanta potenza racchiusa in un oggetto così piccolo! E poi.. beh non vorrei che questi teletrasporti possano provocare delle conseguenze negative, come i viaggi nel tempo che a lungo andare causavano il decesso di un corpo se “viaggiava” troppo spesso. Io e Jack siamo tornati in chiesa questa mattina per appunto fare chiarezza sulla situazione… ma, non so davvero cosa pensare!

*Jack vedeva la cosa positivamente*

"Se però riusciamo a capire il funzionamento di questo arnese sarebbe utilissimo per tutti noi.
Vi rendete conto,un canale di connessione tra l'isola e Los Angeles,solo sfiorando un oggetto!"

*Era eccitato,voleva andare a fondo della situazione.Si sentiva vivo,aveva uno scopo,un obiettivo.Ed era in compagnia di persone a lui molto care.Tutto ciò gli dava una carica enorme*.

"Entriamo in chiesa,ispezionamola,un minimo indizio che troviamo può portarci alla soluzione."

*Seguì il fratello all'interno della Chiesa,seguita a sua volta da Juliet. Anche lei era molto speranzosa e cercò quindi di confortare Juliet che invece era ancora un pò scettica.*
-Hai ragione non sappiamo se ci siano grandi rischi nell'utilizzare lo strumento a lungo termine, ma io e te siamo la prova che qualche "piccolo viaggetto" provoca solo l'emicrania. E sono sicura che lavorandoci un pò su si potrà evitare anche questo inconveniente.-

*ormai giunti a destinazione si girò verso il fratello e gli disse* -ci servirà qualcosa in più di qualche semplice indizio, il misterioso oggetto infatti è rimasto nella mia cella.-

Diciamo che… brancoliamo nel buio! Anche nel mio caso l’oggetto non si è teletrasportato con me, ma è rimasto sull’Isola poichè quando sono riapparsa lì *Indicando con il dito il luogo esatto della sua “apparizione” davanti all’altare* non avevo più nulla tra la mani. E’ molto strano pensare che sia in grado di trasportare una simile massa molecolare senza che l’oggetto venga coinvolto nel processo fisico di traslazione, soprattutto se attivato manualmente. Io comincerei nell’individuare qualcosa di anomalo o insolito collocato all’interno della chiesa.

"Ok,l'oggetto è rimasto sull'isola,comunque diamo un'occhiata qui intorno,ogni particolare può essere importante"

*Non erano passate inosservate per Jack le cose che erano successe in meno di 24 ore.
Nel momento più vuoto della sua esistenza,nel momento in cui stava precipitando nel burrone,il destino gli aveva teso la mano...lui l'aveva presa,ci si era aggrappato,aveva voluto crederci.
E il fato lo aveva ricompensato,facendogli comparire dal nulla due donne di estrema importanza per lui.Quindi non poteva finire cosi,con un oggetto dall'altra parte del mondo e con loro a brancolare nel buio.
Se tutto ciò è successo,è per una ragione.Continuò cosi' a guardare in ogni angolo di quell'ambigua struttura...*

*Cercavano senza sosta, cercavano senza neanche sapere se c'era davvero qualcosa da trovare. Ma la speranza li guidava e loro non dovevano mollare.*
-Qualcosa salterà fuori sicuramente! Non può essere un caso che il teletrasporto porti qui. Dobbiamo solo prestare attenzione,anche la più piccola cosa può rivelarsi utile.-
*Claire era davvero convinta che ce l'avrebbero fatta. Forse era spinta dalla felicità che derivava dal fatto che era riuscita ad andarsene da quella prigionia,o dal sapere che Aaron era al sicuro. Claire non sapeva spiegarsi il perchè di tutta quella gioia, ma ne era pervasa.*

*In quella chiesa così grande trovare un indizio era come cercare un ago in un pagliaio. Juliet è cosciente del fatto che quel tentativo sarebbe stato inutile, ma tentar non nuoce quindi accetta l'idea di vagare furtivamente tra quei banchi, scovare dietro ogni colonna, blocco di marmo o altare qualcosa di insolito. E' proprio quando la mente sta per cedere e la rassegnazione decide di prendere il sopravvento che capita quel qualcosa in grado di cambiare le carte in tavola ed essere certi che ancora una volta il destino abbia messo il suo zampino*
Ehi ragazzi!! *Un forte eco riecheggia in tutta la chiesa* Venite qui, qui infondo alla navata, vicino la porta di entrata!! Credo di aver trovato qualcosa!!
*Una strana ed appunto insolita porta di legno su cui è affisso un cartello alquanto sospetto
"CAUTION HIGH VOLTAGE DO NOT ENTER THIS ENCLOSURE"
Attezione alta tensione, vietato l'ingresso! Cosa ci fa un simile cartello in una chiesa?!? Io darei un'occhiate oltre quest'uscio... secondo me siamo sulla buona strada!!