GRUPPO 3 "MALIBU" [Boone, Charlie]

Nella vendetta, così come nella vita, ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. E alla fine i colpevoli cadono sempre.
Il senso di colpa è un sentimento potente. Puoi provare ad ignorarlo ma è proprio allora che ti attacca alle spalle e ti divora vivo.
Alcune persone hanno difficoltà a capire la propria colpa perché non sanno o non vogliono giustificare il ruolo che hanno avuto. Altri sfuggono al senso di colpa attutendo la propria coscienza fino ad annullarla completamente.

[Emily Thorne in Revenge]

*Aprì gli occhi, questi potevano ammirare solamente il soffitto giallognolo. Si era svegliato nella stanza di un ostello nella periferia di Los Angeles, il sogno era finito. Alzò la schiena e si sedette appoggiando i piedi per terra. Guardava un punto fisso, prese la bottiglia di whiskey sul comodino e bevve un sorso. Riflettè qualche secondo, giusto il tempo per capire che non poteva più starsene a fare niente. Doveva agire. Doveva tornare sull'isola per salvare Claire e portarla via da lì.*



Si alzò. Questa sua decisione gli aveva ridato vigore e voglia di fare, doveva solo capire quale era la prima mossa da fare, tornare sull'isola non sarebbe stato per nulla semplice.

"Da solo non ce la potrei mai fare, non avrei la minima idea di come iniziare...sì, la prima cosa da fare è contattare qualcuno che mi possa aiutare, ma chi?"

Andò sotto la doccia, l'aqua scorreva e l'odore di alcol svaniva e i pensieri di Charlie incominciarono a farsi più lucidi.

"Jack! Forse lui potrebbe aiutarmi, ma non so dove sia e non ho tempo di cercarlo per il mondo."

Si vestì. Raccolse i pochi oggetti personali e uscì da quella camera giallognola.

"Quella donna che aiutò Jack e gli altri a tornare sull'isola..mmm me ne avevano parlato, ma non ricordo nemmeno il suo nome, sarebbe impossibile trovarla e poi non avrebbe motivo per aiutarmi."

Scese le scale e andò alla hall. "Due notti, sono 40 dollari, signore". In una tasca ne aveva solo 10, li prese, poi cercò frettolosamente gli altri 30. "Dove sono finiti' Devono essere sicuramente da qualche parte" Il tizio dell'hotel lo guardava presuntuoso e perplesso. "Due notti, sono 40 dollari." Ripetè. "Eccoli!" Charlie tirò fuori una banconota da 50 dollari, la prese con entrambe le mani e la spiattellò in faccia del tizio coi capelli laccati. Ma insieme alla banconota prese un biglietto da visita che gli punse il dito.

BAR CLEVELAND
Campbell Street, 2342 Sydney

Fu a quel punto che a Charlie venne in mente.

"Boone...devo proprio abbassarmi a tanto?! Ma è l'unica opzione, farei di tutto per Claire, devo andare da lui!"

La vendetta e il senso di colpa possono coesistere? Possono farlo se non sono dirette verso la stessa persona.
La vendetta è solo per lei. Perché lei merita un trattamento speciale.
Ma il senso di colpa è per tutti, ma non per lei.
Quindi sì.
Vendetta e senso di colpa possono coesistere.
La colpa e la vendetta sono due delle poche lanterne che illuminano il cammino di Boone.
E la colpa stava bussando alla porta di casa di Malibu.
Aprì distrattamente e non riuscì a chiudere. Non riuscì a credere. Non riuscì a parlare.

Charlie alla fine aveva fatto colpo, il tizio laccato fu ben disponibile ad aiutarlo a trovare l'indirizzo di Carlyle Boone, abitava a Malibu.

Arrivò con un taxi davanti all'indirizzo segnato. Doveva lottare contro il suo corpo, che non voleva compiere i pochi metri che lo separavano dalla porta di casa. Ma alla fine bussò.

"Dai Charlie, facciamolo e basta."

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Che diavolo vuoi Charlie? Vuoi dirmi del tuo fidanzamento ufficiale con Shannon?
*La vendetta a volte precipita, implode a causa della rabbia. La rabbia fa fare cose avventate e può far commettere errori. Non poteva permettersi di avere tre lanterne nel suo cammino. Già il senso di colpa era un passeggero difficilmente accettabile.*

"Shannon, me ne ero proprio scordato. Dannazione, sarà ancora più difficile convincerlo."

"Non so cosa ti ha detto ma tra me e lei non c'è stato proprio niente, non sono qui per Shannon"

Scusami Charlie ma non ho certo voglia di perdere tempo con le tue… scuse! Ho cose ben più importanti da fare.
Quindi arriva al dunque, se un dunque esiste, oppure vattene!

"Bene, ha già messo in archivio l'argomento Shannon, pensavo me l'avrebbe fatto pesare di più."

"Sono qui...sono qui perchè voglio tornare sull'isola, sono qui per Claire, sono qui perchè voglio portarla via da lì. So che in fondo tu sei una brava persona, perchè altrimenti non ci avresti aiutato a salvare Aaron. E sono pronto anche a dimenticare quello che hai fatto, perchè l'hai fatto in una situazione d'emergenza, stavi rischiando la vita."

Mentre le diceva, Charlie si rese conto che credeva alla parole che stava dicendo più di quello che aveva immaginato.

*O Charlie sapeva giocare bene le sue carte o era dannatamente fortunato. Poteva essere una buona occasione per far si che quel dannato passeggero, quel senso di colpa, potesse essere scaricato per poi seguire solo la strada della vendetta? Forse non era una cattiva persona come pensava. O forse era molto più cattivo di come pensava. Duplicità?
Poteva scaricare Charlie al suo destino oppure usare quella situazione per scaricare il senso di colpa e nel contempo sfruttarla a suo vantaggio. Il modo di farla tornare utile l’avrebbe trovato. Però una domanda balenava nella mente di Boone che voleva porre a Charlie prima di dirgli che molto probabilmente lo avrebbe aiutato.*
Perché sei venuto da me? Perché ti fidi di me?

"Solo perchè ho smorzato l'odio che provo nei tuoi confronti questo non vuol dire che io mi fidi di te. Certo che non mi fido di te, stupido idiota.

"..Sì, penso di sì. Sei l'unica persona che può aiutarmi."

*La fiducia è una cosa difficile, sia trovare persone di cui fidarsi sia confidare che la persona giusta farà la cosa sbagliata
Ma fidarsi del proprio cuore è la cosa più rischiosa.
Alla fine ci si può fidare veramente di una sola persona… di se stessi.
Boone non si fidava di Charlie ma era costretto ad aiutarlo. Doveva farlo. Ed era convinto che lo stesso Charlie provasse lo stesso, come dire, sentimento nei suoi confronti. Ma entrambi dovevano aiutarsi.*
Ti aiuterò Charlie! Troveremo un modo per farti tornare sull’isola… ma io non ti seguirò fin là. Mi fermerò prima. Ho alcune faccende da sbrigare e non posso permettermi una gita fuori casa.

"Ma chi ti ha invitato?! Basta fare lo stupido, devo comunque ringraziarlo, senza di lui non ce l'avrei mai fatta.

"Grazie Boone...Ora abbiamo tanto da fare, dobbiamo pensare alle prime mosse."

Una possibile mossa si potrebbe già fare. Non posso garantire il risultato ma potrebbe essere un inizio. Aspetta un attimo.
*Boone rientrò a prendere la giacca e il portafoglio. Prese le chiavi dell’auto e chiuse la porta di casa alle sue spalle.*
Che ne pensi di un giretto in macchina a Los Angeles?

*Dicono che ottenere una vendetta ti strazi il cuore e ti tormenti la coscienza. Se c’è del vero in questo allora so con certezza di essere nella direzione giusta.*