GRUPPO 9 "IN VOLO VERSO ROMA" [Charlotte, Daniel]
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Lost Reloaded :: Ruolate :: Stagione 8 :: Puntate :: LOST 8x05 - Not in Rome
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GRUPPO 9 "IN VOLO VERSO ROMA" [Charlotte, Daniel]
- Spoiler:
- Charlotte e Daniel prendono il volo Tunisi-Roma. Sopra il Lazio cominciano le turbolenze. L'aereo devia dalla rotta e sembra precipitare. Dopo un flash di luce bianca, Daniel e Charlotte riaprono gli occhi in luoghi diversi. Sono feriti e cercano di capire dove si trovino e dove sia finito il compagno.
Destiny- Messaggi : 235
Data d'iscrizione : 26.09.11
Volo Tunisi-Roma [Charlotte, Daniel]
[Post condiviso per semplificare la lettura, entrambi abbiamo svolto le nostre parti singolarmente.]
Daniel: ...e poi voglio farti vedere i laboratori di via Panisperna, dove Fermi, Majorana, Segrè, Pontecorvo hanno scoperto l'energia nucleare. Gli anni Trenta, che periodo fantastico per la fisica!
Charlotte: beh credo proprio che per vedere tutta questa roba dovremo rimanere a Roma per almeno un paio di mesi, e questo senza considerare il tempo che passerai annoiandoti a morte mentre ascolti tutte le mie lamentele sugli italiani ed il loro modo di rovinare i reperti storici!
Daniel: Ma che furia abbiamo? Affittiamo una casetta sul lago Albano e godiamoci questa vacanza. Abbiamo corso anche troppo nella nostra vita. Non credi sia il momento di fare una sosta e vivere giorno dopo giorno, senza progetti?
Charlotte: Una sosta... sai, più ci penso e più credo di non averne mai fatta una, nemmeno per dieci minuti in tutto l'arco della mia vita. Ma c'è sempre una prima volta, giusto?
Daniel: E potrei cucinare io. Non l'ho mai fatto, ma posso imparare!
Charlotte: Il dottor Daniel Faraday ai fornelli... wow. Altro che energia nucleare, quella si che sarebbe una scoperta! E probabilmente sarai comunque obbligato a farlo, a meno che ovviamente non ti vada a genio nutrirti di surgelati.
Daniel: E poi potremmo andare all'opera, in Italia deve essere fantastica! Sembra che sia in programma il Mosè in Egitto. Adoro Rossini!
Charlotte: Ci sto! Sono sicura che mr. Valentino e mr. Ferragamo non avrenno problemi a trovarmi un abito per l'occasione!
Daniel: Che dici, Ben ci lascerà vivere in pace? E per quanto tempo l'Isola non ci richiamerà? Avrà davvero finito con noi?
Charlotte: Non lo so Dan e la cosa peggiore è che non c'è alcun modo per scoprirlo. Da pessimista ti direi che Ben, da piccolo omuncolo qual'è, tornerà, che l'isola non ha finito con noi e che forse non finirà mai. D'altro canto... non siamo due fuggitivi; abbiamo fatto ciò che dovevamo ed ora stiamo solo riscuotendo ciò che ci spetta: una dannata pausa.
Io e te, punto.
Daniel: *"Io e te, punto". Commozione. È un sogno? Forse no, questa volta, in volo sopra le nuvole, tutto è reale.*
Charlotte, io... io...
Charlotte: * Le farfalle nello stomaco le sembrano essere diventati pterodattili. E decisamente non a causa dei vuoti d'aria.*
"Si, Dan?"
Daniel: Io... sono così felice! Sì. Finalmente sono felice.
*Credo di sapere cosa devo fare adesso. Prendo le mani di Charlotte. Chiudo gli occhi. Una musica bellissima mi invade le testa.
È il momento tanto atteso. Mi avvicino.*
I lov...
Daniel: ...e poi voglio farti vedere i laboratori di via Panisperna, dove Fermi, Majorana, Segrè, Pontecorvo hanno scoperto l'energia nucleare. Gli anni Trenta, che periodo fantastico per la fisica!
Charlotte: beh credo proprio che per vedere tutta questa roba dovremo rimanere a Roma per almeno un paio di mesi, e questo senza considerare il tempo che passerai annoiandoti a morte mentre ascolti tutte le mie lamentele sugli italiani ed il loro modo di rovinare i reperti storici!
Daniel: Ma che furia abbiamo? Affittiamo una casetta sul lago Albano e godiamoci questa vacanza. Abbiamo corso anche troppo nella nostra vita. Non credi sia il momento di fare una sosta e vivere giorno dopo giorno, senza progetti?
Charlotte: Una sosta... sai, più ci penso e più credo di non averne mai fatta una, nemmeno per dieci minuti in tutto l'arco della mia vita. Ma c'è sempre una prima volta, giusto?
Daniel: E potrei cucinare io. Non l'ho mai fatto, ma posso imparare!
Charlotte: Il dottor Daniel Faraday ai fornelli... wow. Altro che energia nucleare, quella si che sarebbe una scoperta! E probabilmente sarai comunque obbligato a farlo, a meno che ovviamente non ti vada a genio nutrirti di surgelati.
Daniel: E poi potremmo andare all'opera, in Italia deve essere fantastica! Sembra che sia in programma il Mosè in Egitto. Adoro Rossini!
Charlotte: Ci sto! Sono sicura che mr. Valentino e mr. Ferragamo non avrenno problemi a trovarmi un abito per l'occasione!
Daniel: Che dici, Ben ci lascerà vivere in pace? E per quanto tempo l'Isola non ci richiamerà? Avrà davvero finito con noi?
Charlotte: Non lo so Dan e la cosa peggiore è che non c'è alcun modo per scoprirlo. Da pessimista ti direi che Ben, da piccolo omuncolo qual'è, tornerà, che l'isola non ha finito con noi e che forse non finirà mai. D'altro canto... non siamo due fuggitivi; abbiamo fatto ciò che dovevamo ed ora stiamo solo riscuotendo ciò che ci spetta: una dannata pausa.
Io e te, punto.
Daniel: *"Io e te, punto". Commozione. È un sogno? Forse no, questa volta, in volo sopra le nuvole, tutto è reale.*
Charlotte, io... io...
Charlotte: * Le farfalle nello stomaco le sembrano essere diventati pterodattili. E decisamente non a causa dei vuoti d'aria.*
"Si, Dan?"
Daniel: Io... sono così felice! Sì. Finalmente sono felice.
*Credo di sapere cosa devo fare adesso. Prendo le mani di Charlotte. Chiudo gli occhi. Una musica bellissima mi invade le testa.
È il momento tanto atteso. Mi avvicino.*
I lov...
Daniel Faraday- Admin
- Messaggi : 53
Data d'iscrizione : 26.09.11
Età : 46
Località : Niels Bohr Institute, Copenaghen, Danimarca
Aereo di linea Tunisi - Roma [Charlotte, Daniel]
*Tachicardia. Pupille dilatate. Ipertensione. Affanno. Il tutto in meno di trenta secondi.
Stava osservando l'uomo accanto a lei, lo stava ascoltando mentre tentava di pronunciare le parole che, senza nemmeno esserne cosciente, aveva atteso a lungo, più a lungo di quanto avrebbe mai ammesso a sé stessa. Era tutto perfetto, erano soli, liberi e forse felici quando all'improvviso era stata sopraffatta dal panico. E stavolta, decisamente a causa dei vuoti d'aria.
In un battito di ciglia l'aereo aveva iniziato a traballare, come contorcendosi in una dolorosa agonia. Una donna in piedi accanto a lei cadde trascinando dietro si sè l'assistente di volo che aveva inutilmente tentato di sorreggerla. Dall'altoparlante una possente voce li tranquillizzava su come le turbolenze fossero perfettamente normali e come bastasse stare seduti con le cinture allacciate per sistemare tutto. Probabilmente qualche mese prima Charlotte le avrebbe sicuramente creduto, in quel momento invece l'unica cosa che notò fu quel leggero tremito di fondo. Il tremito di qualcuno che ha paura, una paura del diavolo, lo stesso tremito che l'aveva scossa tante, troppe volte.
Si aggrappo' con tutta la sua forza alla mano di Daniel e guardandosi intorno chiese in un'ultima disperata ricerca di comprendere* "Che diavolo sta succedendo????"
Stava osservando l'uomo accanto a lei, lo stava ascoltando mentre tentava di pronunciare le parole che, senza nemmeno esserne cosciente, aveva atteso a lungo, più a lungo di quanto avrebbe mai ammesso a sé stessa. Era tutto perfetto, erano soli, liberi e forse felici quando all'improvviso era stata sopraffatta dal panico. E stavolta, decisamente a causa dei vuoti d'aria.
In un battito di ciglia l'aereo aveva iniziato a traballare, come contorcendosi in una dolorosa agonia. Una donna in piedi accanto a lei cadde trascinando dietro si sè l'assistente di volo che aveva inutilmente tentato di sorreggerla. Dall'altoparlante una possente voce li tranquillizzava su come le turbolenze fossero perfettamente normali e come bastasse stare seduti con le cinture allacciate per sistemare tutto. Probabilmente qualche mese prima Charlotte le avrebbe sicuramente creduto, in quel momento invece l'unica cosa che notò fu quel leggero tremito di fondo. Il tremito di qualcuno che ha paura, una paura del diavolo, lo stesso tremito che l'aveva scossa tante, troppe volte.
Si aggrappo' con tutta la sua forza alla mano di Daniel e guardandosi intorno chiese in un'ultima disperata ricerca di comprendere* "Che diavolo sta succedendo????"
Charlotte Staples Lewis- Messaggi : 66
Data d'iscrizione : 28.09.11
Età : 52
Località : Essex, England
Volo Tunisi-Roma [Charlotte, Daniel]
*Un bacio tanto desiderato non può essere sabotato da una stupida turbolenza. Maledizione. Ma questa non era una turbolenza qualsiasi. L'aereo si stava scuotendo, come una creatura soggetta a convulsioni. Dal momento più dolce che la memoria di Daniel ricordasse, si era passati al panico generalizzato. Il lieto fine era dietro l'angolo e invece ora Charlotte tremava, e Daniel non la poteva vedere così. Sì, anche lui aveva paura. Sapeva riconoscere un aereo entrato in vite e un'ala in stallo. E l'unica maniera per uscire dalla vite è contraria all'istinto: buttarsi in picchiata, verso il suolo, prima della richiamata. Una manovra spaventosa per chi è a bordo.*
Charlotte, devi fidarti di me, gli aerei sono fatti per volare e il pilota ha la situazione in mano. Qualunque cosa succederà adesso, credimi, ne usciremo incolumi.
*Le loro mani sono sempre più strette. Il pilota compie il suo dovere. L'aereo è ora in volo verticale, discendente. Il terrore vero può avere inizio.*
Charlotte, devi fidarti di me, gli aerei sono fatti per volare e il pilota ha la situazione in mano. Qualunque cosa succederà adesso, credimi, ne usciremo incolumi.
*Le loro mani sono sempre più strette. Il pilota compie il suo dovere. L'aereo è ora in volo verticale, discendente. Il terrore vero può avere inizio.*
Daniel Faraday- Admin
- Messaggi : 53
Data d'iscrizione : 26.09.11
Età : 46
Località : Niels Bohr Institute, Copenaghen, Danimarca
Volo Tunisi-Roma [Charlotte, Daniel]
*Il pilota non aveva la situazione in mano. Affatto. Iniziarono a precipitare, intrappolati in un vortice di terrore, trascinati sempre più a fondo da una forza più grande di loro "oh gravità, sei un'insensibile puttana" pensò.
La sua mano stringeva ancora forte quella di Daniel mentre la caduta si prolungava. Il tempo sembrava essersi dilatato, non ricordava nulla di quello che c'era stato prima di quel momento ed il futuro le era più che mai celato. Era bloccata nel presente, un eterno, insidioso e fottutamente terrificante presente. Fortunatamente era da quasi dodici ore che non toccava cibo, evitando almeno di trasformarlo anche in un nauseabondo presente.
Si voltò a guardare l'uomo al suo fianco, spaventato quanto lei anche se tentava di mascherarlo dietro ad un'imposta tranquillità. Le aveva chiesto di fidarsi di lui, di non crollare e lui stesso rimaneva integro solo per fare in modo che lei resistesse. Non lo avrebbe deluso.
Non era mai stata un'ottimista, nella sua mente quella era la fine. Eppure la tranquillità la invase non appena prese un'unica, ultima decisione: se sarebbe morta, l'avrebbe fatto guardando negli occhi l'uomo che amava.
Si, ammise a sé stessa, lo amava.
Fu solo dopo pochi minuti che si rese conto che qualcosa non andava: non era mai stata su un aereo che precipitava, eppure iniziava a provare qualcosa, a sentire qualcosa. Qualcosa di... familiare.
La luce bianca la avvolsè e la accecò in un solo momento, crudele, spietata eppure, forse solo per questa volta... salvatrice. Era già stata in quella luce, in quel luogo, in quel vortice, sapeva che la stava trascinando via, da qualche altra parte, in qualche dimensione in cui non sarebbe morta in un incidente aereo e ne fu grata.
Almeno fino a quando non riuscì più a sentire il calore della mano di Daniel nella sua. Da lì fu solo gelo.*
Charlotte Staples Lewis- Messaggi : 66
Data d'iscrizione : 28.09.11
Età : 52
Località : Essex, England
Re: GRUPPO 9 "IN VOLO VERSO ROMA" [Charlotte, Daniel]
*L'ultima immagine impressa nella sua mente, mentre cadevano dal cielo, era il viso di Charlotte. Lei lo guardava come non lo aveva mai guardato. Gli stava comunicando che l'abbraccio della morte li avrebbe colti uniti, come una cosa sola. Qualunque dimensione li attendesse oltre la vita, non avrebbe potuto separarli.
Era un pensiero dannatamente romantico, ma le cose andarono diversamente.
Una luce intensa avvolse tutto ciò che lo circondava. Gli ultimi a sfumare nel bianco furono proprio gli occhi celesti di lei. E infine Daniel riaprì i suoi.
Quella che aveva raggiunto era una dimensione terrena, maledettamente reale, e soprattutto in cui la sua mano era vuota, lei non c'era più. Era disteso su un freddo acciottolato di basalto. Provò ad alzarsi, ma sentì un fitto dolore all'addome. Era ferito. Due sagome, in lontananza, si stavano avvicinando. Un uomo e una donna. I loro tratti gli parevano familiari, così provò a metterli a fuoco.*
Era un pensiero dannatamente romantico, ma le cose andarono diversamente.
Una luce intensa avvolse tutto ciò che lo circondava. Gli ultimi a sfumare nel bianco furono proprio gli occhi celesti di lei. E infine Daniel riaprì i suoi.
Quella che aveva raggiunto era una dimensione terrena, maledettamente reale, e soprattutto in cui la sua mano era vuota, lei non c'era più. Era disteso su un freddo acciottolato di basalto. Provò ad alzarsi, ma sentì un fitto dolore all'addome. Era ferito. Due sagome, in lontananza, si stavano avvicinando. Un uomo e una donna. I loro tratti gli parevano familiari, così provò a metterli a fuoco.*
Daniel Faraday- Admin
- Messaggi : 53
Data d'iscrizione : 26.09.11
Età : 46
Località : Niels Bohr Institute, Copenaghen, Danimarca
Re: GRUPPO 9 "IN VOLO VERSO ROMA" [Charlotte, Daniel]
*Fu maledettamente difficile riaprire gli occhi. Era rinvenuta già da qualche minuto, ma qualcosa in lei si ostinava a non voler sapere, a non voler vedere. Sapeva di non essere più sull'aereo, aveva perpecito chiaramente la luce che, come in precedenza, la trasportava lontano, senza alcun controllo. C'era solo un problema: l'ultima volta che le era successo, era quasi morta, affogata in una dannata caverna.
Fu solo quando una leggera brezza le sfiorò il viso che riuscì a farsi coraggio.
Un limpido cielo azzurro la sovrastava mentre, dolorante, tentava di mettersi seduta. Si guardò intorno sempre più spaesata, incapace di capire dove diavolo fosse e soprattutto il perché della sua presenza lì. Solo una cosa le fu chiara: "Beh, almeno stavolta niente maledetta acqua". Certo, niente acqua, ma di nuovo dannatamente sola.
Fu solo quando una leggera brezza le sfiorò il viso che riuscì a farsi coraggio.
Un limpido cielo azzurro la sovrastava mentre, dolorante, tentava di mettersi seduta. Si guardò intorno sempre più spaesata, incapace di capire dove diavolo fosse e soprattutto il perché della sua presenza lì. Solo una cosa le fu chiara: "Beh, almeno stavolta niente maledetta acqua". Certo, niente acqua, ma di nuovo dannatamente sola.
Charlotte Staples Lewis- Messaggi : 66
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