Gruppo 6 "COLOMBO" [Charlotte, Daniel, Zoe, Rachel Blake (PNG)]
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Lost Reloaded :: Ruolate :: Stagione 8 :: Puntate :: LOST 8x02 - Rendez-vous
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Gruppo 6 "COLOMBO" [Charlotte, Daniel, Zoe, Rachel Blake (PNG)]
- Spoiler:
- Daniel e Charlotte vengono presto raggiunti in cella da Zoe, a sua volta imbrogliata dagli uomini della Hanso Foundation. Gli animi si scaldano per il tradimento subito. Zoe spiega che le era stato promesso di riavere sua figlia e ha ceduto. Nel frattempo la situazione precipita. L'edificio viene evacuato e sta per essere fatto esplodere. Quando sembra che per Daniel, Charlotte e Zoe sia finita, si presenta Rachel Blake e li libera. Mentre i nostri scappano, Rachel entra nel computer della Hanso e rimane fino alla fine, nel tentativo di trasferire su un server esterno tutti i dati sull'antidoto e le prove in grado di incastrare definitivamente la Hanso.
Destiny- Messaggi : 235
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HGU (Human Genetics Unit)- Zona di contenzione [Charlotte, Daniel]
*Incredibile. Semplicemente incredibile. Come poteva essere accaduto? Come era stato possibile trovarsi lì, in quel momento, in quella situazione? Non riusciva a capacitarsene, non riusciva ad accettare il fatto di essere stata così stupida, così ingenua. Dopo mesi passati a correre, ad affannarsi, nascondersi, a seguire prove, persone, indizi, alla disperata ricerca di ogni minimo appiglio che potesse trovare, era bastato meno di un attimo per trasformarla da cacciatrice a preda. Stupida quattr'occhi.
Il suo piede sinistro si dibatteva in preda a frenetiche convulsioni, emettendo un cupo quanto cadenzato suono contro il metallico pavimento della cella in cui era rinchiusa. In cui erano rinchiusi. Le asettiche lampade al neon illuminavano freddamente tutto il minuscolo ambiente che la circondava, dalle pareti grigie totalmente sgombre, alla sterile panca su cui era seduta. Era un peccato che la stanza fosse così vuota, avrebbe tanto desiderato avere qualcosa da lanciare e ridurre in mille pezzi. Volse il suo sguardo alla sua sinistra dove Daniel la osservava taciturno. Oh diavolo, doveva sembragli impazzita. Beh, a sua discolpa c'era da dire che passare da quel lungo abbraccio all'aeroporto, alla prigionia forzata non è proprio ciò che una ragazza sogna ad un primo incontro.
Ma non era colpa sua, lui aveva fatto tutto ciò che poteva e questo a Charlotte bastava. Il suo piede finalmente si fermò, forse un minimo quietato da quei pensieri, e fissando Daniel negli occhi disse semplicemente "Vedrai, ce la caveremo."
Charlotte Staples Lewis- Messaggi : 66
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HGU (Human Genetics Unit) - Zona di contenzione [Charlotte, Daniel]
*Daniel annuì con malcelata rassegnazione. Non aveva ancora articolato una frase da quando erano stati rinchiusi tra quelle pareti, così gelide che parevano assorbire ogni pensiero positivo.
Aveva garantito lui per Zoe, nonostante la prudenza manifestata da Charlotte, ed ecco dove la fiducia l'aveva portato.
Ma a turbarlo non era questo errore di valutazione, in fondo solo l'ultimo di una lunga serie di ingenuità commesse dallo scienziato.
C'era ben altro che agitava la sua mente e lo rendeva abulico, succube del trascorrere inesorabile del tempo.
Era un particolare che aveva osservato appena prima di essere imprigionato. Un particolare che non voleva condividere con Charlotte.
Daniel desiderava che, almeno lei, potesse ancora aggrapparsi alla speranza.*
Aveva garantito lui per Zoe, nonostante la prudenza manifestata da Charlotte, ed ecco dove la fiducia l'aveva portato.
Ma a turbarlo non era questo errore di valutazione, in fondo solo l'ultimo di una lunga serie di ingenuità commesse dallo scienziato.
C'era ben altro che agitava la sua mente e lo rendeva abulico, succube del trascorrere inesorabile del tempo.
Era un particolare che aveva osservato appena prima di essere imprigionato. Un particolare che non voleva condividere con Charlotte.
Daniel desiderava che, almeno lei, potesse ancora aggrapparsi alla speranza.*
Daniel Faraday- Admin
- Messaggi : 53
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Re: Gruppo 6 "COLOMBO" [Charlotte, Daniel, Zoe, Rachel Blake (PNG)]
*La porta della cella si aprì e due uomini scaraventarono Zoe per terra lasciando rapidamente la stanza. Aveva vari lividi sul viso e il labbro sanguinante.
Zoe rimase distesa che per pochi attimi. Si gettò verso la porta.* Maledetti…Figli di puttana.. maledetti…*Gridò e gridò più volte, sempre più forte, sbattendo le mani contro la porta. Grosse lacrime presero a solcare il viso pieno di collera, di rabbia, tanta rabbia. La disperazione che la stava logorando era tangibile.* … Maledetti…aprite…vi ammezzerò tutti… * Poi forse esausta con la voce rotta dal pianto emise altri gemiti di dolore accasciandosi per terra.*
Zoe rimase distesa che per pochi attimi. Si gettò verso la porta.* Maledetti…Figli di puttana.. maledetti…*Gridò e gridò più volte, sempre più forte, sbattendo le mani contro la porta. Grosse lacrime presero a solcare il viso pieno di collera, di rabbia, tanta rabbia. La disperazione che la stava logorando era tangibile.* … Maledetti…aprite…vi ammezzerò tutti… * Poi forse esausta con la voce rotta dal pianto emise altri gemiti di dolore accasciandosi per terra.*
Ultima modifica di Zoe Kendall il Ven Nov 11, 2011 3:36 pm - modificato 1 volta.
Zoe Kendall- Messaggi : 32
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HGU (Human Genetics Unit) - Zona di contenzione [Charlotte, Daniel, Zoe]
"Ding dong, a quanto pare la strega non è morta."
*Non seppe trattenersi. E non aveva la minima intenzione di farlo. Era stanca, infuriata, a dir poco sull'orlo di una crisi di nervi e sicuramente non avrebbe sprecato le sue ultime energie a tentare di non essere sé stessa. Almeno non per lei.
Sollevò le gambe da terra incrociandole davanti a sé sopra la fredda panca ed appoggiando i gomiti alle ginocchia, sorrise sarcastica di fronte alla rovina del loro più recente Giuda*
"Immagino tu non sia riuscita a goderti i tuoi 30 denari, giusto? Che peccato!"
*Non seppe trattenersi. E non aveva la minima intenzione di farlo. Era stanca, infuriata, a dir poco sull'orlo di una crisi di nervi e sicuramente non avrebbe sprecato le sue ultime energie a tentare di non essere sé stessa. Almeno non per lei.
Sollevò le gambe da terra incrociandole davanti a sé sopra la fredda panca ed appoggiando i gomiti alle ginocchia, sorrise sarcastica di fronte alla rovina del loro più recente Giuda*
"Immagino tu non sia riuscita a goderti i tuoi 30 denari, giusto? Che peccato!"
Ultima modifica di Charlotte Staples Lewis il Ven Nov 11, 2011 4:44 pm - modificato 1 volta.
Charlotte Staples Lewis- Messaggi : 66
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HGU (Human Genetics Unit) - Zona di contenzione [Charlotte, Daniel, Zoe]
"Zoe, alzati e guardami negli occhi. Risparmiaci almeno le tue lacrime.
Adesso dimmi, perché?
Non hai soltanto umiliato te stessa, macchiandoti dell'infamità del tradimento.
Hai venduto la mia amicizia, ingannato la mia fiducia.
Ma soprattutto, i malati dell'Isola, che stanno soffrendo, che da noi attendevano una cura... tu li hai condannati.
E per ottenere cosa? Dimmi, per cosa? Quanto vale la tua anima?
Te lo dico io, ecco quello che vale: vale quei lividi, vale questa maledetta cella, in cui morirai, esattamente come noi, ma con disonore."
*Questo avrebbe dovuto dirle, se fosse stato un uomo.
Un uomo a cui era stato tolto il futuro, suo e della donna che amava, proprio ora che l'aveva ritrovata.
Un uomo vivo.
Ma Daniel, evidentemente, si considerava già sconfitto.
Rimase impassibile, mentre sbattevano Zoe in cella, mentre urlava, mentre singhiozzava. Non la degnò neppure di uno sguardo. Nessun segno di intesa con Charlotte. Nessuna parola complice. Nessuna dimostrazione di sdegno nei confronti del loro carnefice.
Dicono che di fronte alla morte, gli uomini sono tutti uguali. Non è così.
Ci sono gli eroi, che lottano orgogliosamente fino alla fine. E poi ci sono i vili, che si lasciano andare, perdendo così la loro ultima occasione.*
Adesso dimmi, perché?
Non hai soltanto umiliato te stessa, macchiandoti dell'infamità del tradimento.
Hai venduto la mia amicizia, ingannato la mia fiducia.
Ma soprattutto, i malati dell'Isola, che stanno soffrendo, che da noi attendevano una cura... tu li hai condannati.
E per ottenere cosa? Dimmi, per cosa? Quanto vale la tua anima?
Te lo dico io, ecco quello che vale: vale quei lividi, vale questa maledetta cella, in cui morirai, esattamente come noi, ma con disonore."
*Questo avrebbe dovuto dirle, se fosse stato un uomo.
Un uomo a cui era stato tolto il futuro, suo e della donna che amava, proprio ora che l'aveva ritrovata.
Un uomo vivo.
Ma Daniel, evidentemente, si considerava già sconfitto.
Rimase impassibile, mentre sbattevano Zoe in cella, mentre urlava, mentre singhiozzava. Non la degnò neppure di uno sguardo. Nessun segno di intesa con Charlotte. Nessuna parola complice. Nessuna dimostrazione di sdegno nei confronti del loro carnefice.
Dicono che di fronte alla morte, gli uomini sono tutti uguali. Non è così.
Ci sono gli eroi, che lottano orgogliosamente fino alla fine. E poi ci sono i vili, che si lasciano andare, perdendo così la loro ultima occasione.*
Daniel Faraday- Admin
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Re: Gruppo 6 "COLOMBO" [Charlotte, Daniel, Zoe, Rachel Blake (PNG)]
Era ancora distesa a terra, con la testa china. In quel momento sentiva che le era scivolata via di dosso quella maschera di freddezza che l’aveva accompagnata in tutte le circostanze, persino le più difficili.
Era lì nuda in tutta la sua fragilità e impotenza, nella sua inconsolabile umanità.
Loro non potevano sapere ma non avrebbero neppure potuto capire…e forse nemmeno le interessava…ciò che cercava non era la loro pietà.
Si alzò dal pavimento e si diresse verso Daniel.
Si avvicinò a Daniel fino al punto tale che i volti rimasero distanti di non più che pochi centimetri l’uno dall’altro. Il suo tono assunse maggiormente una sfumatura di struggimento...Ha…ha-nno Sophia…*tra i singhiozzi* tua sorella…*Poi rivolgendosi a charlotte* Tu *scuotendo lievemente la testa* non puoi comprendere…non puoi…
Nessuno di voi due può… nessuno che non abbia portato la propria creatura nel proprio grembo può capire cosa si provi… so che dovrei dire che mi dispiace...*continuando a piangere* ma al momento gli unici sensi di colpa che provo sono quelli nei confronti di mia figlia, la quale ha come unica colpa quella di aver avuto una madre incapace di proteggerla...ho ucciso mia figlia con le mie mani. *Si lasciò andare nuovamente a terra...*
Era lì nuda in tutta la sua fragilità e impotenza, nella sua inconsolabile umanità.
Loro non potevano sapere ma non avrebbero neppure potuto capire…e forse nemmeno le interessava…ciò che cercava non era la loro pietà.
Si alzò dal pavimento e si diresse verso Daniel.
Si avvicinò a Daniel fino al punto tale che i volti rimasero distanti di non più che pochi centimetri l’uno dall’altro. Il suo tono assunse maggiormente una sfumatura di struggimento...Ha…ha-nno Sophia…*tra i singhiozzi* tua sorella…*Poi rivolgendosi a charlotte* Tu *scuotendo lievemente la testa* non puoi comprendere…non puoi…
Nessuno di voi due può… nessuno che non abbia portato la propria creatura nel proprio grembo può capire cosa si provi… so che dovrei dire che mi dispiace...*continuando a piangere* ma al momento gli unici sensi di colpa che provo sono quelli nei confronti di mia figlia, la quale ha come unica colpa quella di aver avuto una madre incapace di proteggerla...ho ucciso mia figlia con le mie mani. *Si lasciò andare nuovamente a terra...*
Zoe Kendall- Messaggi : 32
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HGU (Human Genetics Unit) - Zona di contenzione [Charlotte, Daniel, Zoe]
*La bambina. Avevano preso la bambina. Beh, decisamente non poteva negare che quella fosse un'ottima giustificazione.
Avrebbe potuto scusarsi, dirle che le dispiaceva di essere stata così acida, che non immaginava che l'avessero costretta in quella maniera, ricattandola per la vita della sua bimba. Avrebbe anche potuto aiutarla a rialzarsi, farla sedere sulla panca e dirle che non doveva preoccuparsi, che tutto sarebbe andato bene e che non doveva incolparsi per la cattiveria altrui, che non era lei la causa di quello che era successo a Sophia.
Certo, avrebbe potuto, forse anche dovuto, fare e dire tutte queste cose a quei resti piangenti di donna che si trovavano davanti a lei. Si, l'avrebbe sicuramente fatto, se non fosse stato per un piccolo, innocente dettaglio: la grande e decisamente troppa vicinanza tra il suo volto e quello di Daniel.
Senza nemmeno accorgersene si sporse in avanti e con sguardo glaciale e fermo su di lei disse :"Certo, e quale assurdo motivo potremmo mai avere per non crederti? Ah aspetta, forse che grazie a te siamo rinchiusi in una dannata cella???"
Avrebbe potuto scusarsi, dirle che le dispiaceva di essere stata così acida, che non immaginava che l'avessero costretta in quella maniera, ricattandola per la vita della sua bimba. Avrebbe anche potuto aiutarla a rialzarsi, farla sedere sulla panca e dirle che non doveva preoccuparsi, che tutto sarebbe andato bene e che non doveva incolparsi per la cattiveria altrui, che non era lei la causa di quello che era successo a Sophia.
Certo, avrebbe potuto, forse anche dovuto, fare e dire tutte queste cose a quei resti piangenti di donna che si trovavano davanti a lei. Si, l'avrebbe sicuramente fatto, se non fosse stato per un piccolo, innocente dettaglio: la grande e decisamente troppa vicinanza tra il suo volto e quello di Daniel.
Senza nemmeno accorgersene si sporse in avanti e con sguardo glaciale e fermo su di lei disse :"Certo, e quale assurdo motivo potremmo mai avere per non crederti? Ah aspetta, forse che grazie a te siamo rinchiusi in una dannata cella???"
Charlotte Staples Lewis- Messaggi : 66
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Re: Gruppo 6 "COLOMBO" [Charlotte, Daniel, Zoe, Rachel Blake (PNG)]
Che razza di persona credi che io sia? Secondo te utilizzerei mia figlia come scudo per proteggermi da ciò che ho fatto?
*Cercava almeno un cenno di solidarietà in Daniel che invece era rimasto lì, ammutolito, completamente estraniato da ciò che lo circondava, da ciò che gli aveva appena detto, il suo pensiero era rivolto altrove...*
*Cercava almeno un cenno di solidarietà in Daniel che invece era rimasto lì, ammutolito, completamente estraniato da ciò che lo circondava, da ciò che gli aveva appena detto, il suo pensiero era rivolto altrove...*
Zoe Kendall- Messaggi : 32
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HGU (Human Genetics Unit) - Zona di contenzione [Charlotte, Daniel, Zoe]
*Daniel si alzò in piedi e avanzò verso il lato opposto della cella, catturando l’attenzione delle due donne, che si erano come abituate alla sua assente presenza.
Si appoggiò alla parete e, dando loro le spalle, finalmente ricominciò a far vibrare le corde vocali.
Purtroppo le parole che pronunciò erano foriere di disgrazia.
Le mise al corrente che non gli era sfuggita la presenza di cariche esplosive su una muratura portante dell’edificio, pronte a entrare in azione 23 minuti dopo, 15 minuti fa.
Quando il timer avesse raggiunto lo zero, non sarebbero apparsi geroglifici, né al tritolo sarebbe importata un’eventuale e, del resto, improbabile tregua tra Charlotte e Zoe.
Incurante delle scuse, del perdono, della rivalsa, ignara di figlie, sorelle, amicizie e amori, la sorte del palazzo era già scritta e non lasciava margini di replica:
Tutto sarebbe rimasto sepolto:
le prove dei crimini della Hanso,
l’antidoto contro la Malattia,
le loro tre povere anime.*
Si appoggiò alla parete e, dando loro le spalle, finalmente ricominciò a far vibrare le corde vocali.
Purtroppo le parole che pronunciò erano foriere di disgrazia.
Le mise al corrente che non gli era sfuggita la presenza di cariche esplosive su una muratura portante dell’edificio, pronte a entrare in azione 23 minuti dopo, 15 minuti fa.
Quando il timer avesse raggiunto lo zero, non sarebbero apparsi geroglifici, né al tritolo sarebbe importata un’eventuale e, del resto, improbabile tregua tra Charlotte e Zoe.
Incurante delle scuse, del perdono, della rivalsa, ignara di figlie, sorelle, amicizie e amori, la sorte del palazzo era già scritta e non lasciava margini di replica:
Tutto sarebbe rimasto sepolto:
le prove dei crimini della Hanso,
l’antidoto contro la Malattia,
le loro tre povere anime.*
Daniel Faraday- Admin
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Re: Gruppo 6 "COLOMBO" [Charlotte, Daniel, Zoe, Rachel Blake (PNG)]
*Metabolizzò il discorso sulle cariche di esplosivo con indifferenza, con rassegnazione… nuovamente di fronte alla morte. Il destino sembra condurla sempre al suo cospetto.
D’improvviso un rumore. La porta si aprì e ciò che vide, tutto a un tratto, le fece ricordare che esisteva qualcosa di talmente forte che anche nei peggiore dei momenti ti può venire in soccorso: la speranza.
La speranza questa volta portava il volto di una ragazza che aveva conosciuto appena entrata alla Widmore Corporation. Era una ragazza bella e dotata di un’incredibile intelligenza.
Fece appena in tempo di dire il suo nome… ‘Rachel’ che subito la ragazza la bloccò.
Rachel Blake [PNG]
Scusate, non abbiamo tempo per ulteriori presentazioni….Forza uscite…siete liberi ma dovete muovervi.
Io non posso lasciare l’edificio. Hanno preso mia figlia…potrebbe essere anche qui dentro.
Rachel Blake [PNG] .
No! Zoe vai! * Appoggiando le mani sulle sue spalle* Ho pensato anche a lei. *sorridendo*. É con tuo padre in questo momento. Mi ha detto che l’avrebbe portata in un posto sicuro e che tu l’avresti capito…
-Oh..Oh *Il viso, ancora segnato dalle lacrime per disperazione, le si illuminò, lasciando finalmente spazio ad un sorriso di pura gioia.* Sì…sì...certo che ho capito… grazie...grazie…grazie. Allora… *Rivolgendosi a tutti e tre* andiamo!
Rachel Blake [PNG] .
No...Zoe. *scuotendo il capo con un flebile sorriso* Io devo portare a termine il lavoro per cui siamo qui… Voi andate… Spetta a me farlo!
Grazie Rachel, grazie ancora di tutto.
Rachel Blake [PNG] .
Dovere, Zoe..dovere. Spesso spetta a noi figli riparare i danni causati dai propri genitori…e ora andate non abbiamo molto tempo, né io, né voi.
D’improvviso un rumore. La porta si aprì e ciò che vide, tutto a un tratto, le fece ricordare che esisteva qualcosa di talmente forte che anche nei peggiore dei momenti ti può venire in soccorso: la speranza.
La speranza questa volta portava il volto di una ragazza che aveva conosciuto appena entrata alla Widmore Corporation. Era una ragazza bella e dotata di un’incredibile intelligenza.
Fece appena in tempo di dire il suo nome… ‘Rachel’ che subito la ragazza la bloccò.
Rachel Blake [PNG]
Scusate, non abbiamo tempo per ulteriori presentazioni….Forza uscite…siete liberi ma dovete muovervi.
Io non posso lasciare l’edificio. Hanno preso mia figlia…potrebbe essere anche qui dentro.
Rachel Blake [PNG] .
No! Zoe vai! * Appoggiando le mani sulle sue spalle* Ho pensato anche a lei. *sorridendo*. É con tuo padre in questo momento. Mi ha detto che l’avrebbe portata in un posto sicuro e che tu l’avresti capito…
-Oh..Oh *Il viso, ancora segnato dalle lacrime per disperazione, le si illuminò, lasciando finalmente spazio ad un sorriso di pura gioia.* Sì…sì...certo che ho capito… grazie...grazie…grazie. Allora… *Rivolgendosi a tutti e tre* andiamo!
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No...Zoe. *scuotendo il capo con un flebile sorriso* Io devo portare a termine il lavoro per cui siamo qui… Voi andate… Spetta a me farlo!
Grazie Rachel, grazie ancora di tutto.
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Dovere, Zoe..dovere. Spesso spetta a noi figli riparare i danni causati dai propri genitori…e ora andate non abbiamo molto tempo, né io, né voi.
Zoe Kendall- Messaggi : 32
Data d'iscrizione : 26.09.11
HGU [Charlotte, Daniel, Rachel, Zoe]
*Impossibile è una parola proibita per un fisico, eppure Daniel l'aveva pronunciata mentalmente riguardo alle loro chance di salvezza ed aveva agito, o meglio, non agito di conseguenza.
Ma per fortuna era stato smentito. Un angelo, a quanto pare di nome Rachel, li aveva liberati.
Rachel era ora entrata sul computer del nodo centrale. Aveva fretta. Il timer segnava 4 minuti.
Daniel le chiese se aveva bisogno di aiuto, se c'era qualcosa da decrittografare.
Rachel rispose che l'unica cosa intelligente che lui e gli altri potevano fare adesso era correre via.
Ma prima gli passò dei documenti.
Tra le altre cose, c'era il link per il server esterno su cui stava trasferendo una cartella. Una cartella che, evidentemente, valeva la sua vita.
"Persephone", la password, gli disse.
Prima di voltarsi e fuggire, Daniel guardò per l'ultima volta la bellezza di una persona che sacrifica se stessa per una causa, per salvare altre vite.* Grazie...
Ma per fortuna era stato smentito. Un angelo, a quanto pare di nome Rachel, li aveva liberati.
Rachel era ora entrata sul computer del nodo centrale. Aveva fretta. Il timer segnava 4 minuti.
Daniel le chiese se aveva bisogno di aiuto, se c'era qualcosa da decrittografare.
Rachel rispose che l'unica cosa intelligente che lui e gli altri potevano fare adesso era correre via.
Ma prima gli passò dei documenti.
Tra le altre cose, c'era il link per il server esterno su cui stava trasferendo una cartella. Una cartella che, evidentemente, valeva la sua vita.
"Persephone", la password, gli disse.
Prima di voltarsi e fuggire, Daniel guardò per l'ultima volta la bellezza di una persona che sacrifica se stessa per una causa, per salvare altre vite.* Grazie...
Daniel Faraday- Admin
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HGU [Charlotte, Daniel, Rachel, Zoe]
*Correre.*
*Non capiva cosa stesse accadendo, non conosceva quella ragazza e non le erano del tutto chiare le sue intenzioni, ma riuscì comunque, da buona e pragmatica inglese, a trarne la sua conclusione: "Al diavolo!". Ed iniziò a correre.
Non voleva pensare a nient'altro, non poteva pensare ad altro.
Corse, corse e corse, finché il cuore non sembrò essere pronto ad esploderle nel petto una volta per tutte. Si fermò solo un secondo. Il suo istinto di sopravvivenza tentò di negarglielo, ma aveva bisogno di controllare che lui era lì, dietro di lei, che non era stata l'unica a scappare, oltre ovviamente alla maledetta strega che probabilmente, in sella alla sua scopa fiammante, aveva già raggiunto l'uscita.
Lo vide arrivare e sentendosi più tranquilla riprese a correre, sempre più forte, sempre più velocemente.
Corse, corse e corse, finché le gambe non sembrarono essere sul punto di cedere. Qualcosa però attrasse i suoi occhi. Eccola là, finalmente. L'uscita. Concentrando le poche forze rimaste, fece un ultimo sforzo, oltrepassando la porta che a lungo aveva atteso di vedere ed arrivando il più lontano possibile da quell'edificio che, solo per poco, non era diventato la sua tomba. Per giunta, una tomba di pessimo gusto.
Arrivata ad una distanza che riteneva di sicurezza, finalmente si fermò, chinandosi per riprendere fiato.
Accadde tutto in un secondo. Daniel la raggiunse, estremamente teso e preoccupato:"Charlotte, s-stai bene??", lei si tirò su e quasi sorridendo rispose "Si Dan, va tutto bene, guardami, sto benissimo." *Nello stesso istante in cui terminò la frase, furono entrambi travolti da un suono assordante e gettati a terra da una drastica forza invisibile. Era iniziata.
Charlotte si rialzò, e Daniel con lei, entrambi voltandosi per poter assistere a quel grottesco quanto travolgente spettacolo.*
*Le cariche stavano compiendo il proprio dovere, esplodendo l'una dopo l'altra e dando vita ad una meravigliosa fioritura di luce, ad un primordiale Big Bang, l'ultimo prima dell'apocalisse. Sconcertata ed allo stesso tempo estasiata davanti a quell'affresco, Charlotte, senza quasi rendersene conto, prese la mano tremante dell'uomo accanto a lei e come sentendosi in pace disse solo: "Ci siamo conosciuti in un momento molto strano delle nostre vite."* Lo spettacolo continuava.*
*Non capiva cosa stesse accadendo, non conosceva quella ragazza e non le erano del tutto chiare le sue intenzioni, ma riuscì comunque, da buona e pragmatica inglese, a trarne la sua conclusione: "Al diavolo!". Ed iniziò a correre.
Non voleva pensare a nient'altro, non poteva pensare ad altro.
Corse, corse e corse, finché il cuore non sembrò essere pronto ad esploderle nel petto una volta per tutte. Si fermò solo un secondo. Il suo istinto di sopravvivenza tentò di negarglielo, ma aveva bisogno di controllare che lui era lì, dietro di lei, che non era stata l'unica a scappare, oltre ovviamente alla maledetta strega che probabilmente, in sella alla sua scopa fiammante, aveva già raggiunto l'uscita.
Lo vide arrivare e sentendosi più tranquilla riprese a correre, sempre più forte, sempre più velocemente.
Corse, corse e corse, finché le gambe non sembrarono essere sul punto di cedere. Qualcosa però attrasse i suoi occhi. Eccola là, finalmente. L'uscita. Concentrando le poche forze rimaste, fece un ultimo sforzo, oltrepassando la porta che a lungo aveva atteso di vedere ed arrivando il più lontano possibile da quell'edificio che, solo per poco, non era diventato la sua tomba. Per giunta, una tomba di pessimo gusto.
Arrivata ad una distanza che riteneva di sicurezza, finalmente si fermò, chinandosi per riprendere fiato.
Accadde tutto in un secondo. Daniel la raggiunse, estremamente teso e preoccupato:"Charlotte, s-stai bene??", lei si tirò su e quasi sorridendo rispose "Si Dan, va tutto bene, guardami, sto benissimo." *Nello stesso istante in cui terminò la frase, furono entrambi travolti da un suono assordante e gettati a terra da una drastica forza invisibile. Era iniziata.
Charlotte si rialzò, e Daniel con lei, entrambi voltandosi per poter assistere a quel grottesco quanto travolgente spettacolo.*
*Le cariche stavano compiendo il proprio dovere, esplodendo l'una dopo l'altra e dando vita ad una meravigliosa fioritura di luce, ad un primordiale Big Bang, l'ultimo prima dell'apocalisse. Sconcertata ed allo stesso tempo estasiata davanti a quell'affresco, Charlotte, senza quasi rendersene conto, prese la mano tremante dell'uomo accanto a lei e come sentendosi in pace disse solo: "Ci siamo conosciuti in un momento molto strano delle nostre vite."* Lo spettacolo continuava.*
Charlotte Staples Lewis- Messaggi : 66
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