GRUPPO 3 "MOLO" [Ana Lucia, Jin, Sawyer, Sun]

Introduzione: Eloise, Isabella e Sayid hanno abbandonato il molo per motivi diversi. Jin e Sun, determinati a lasciare l'isola, decidono di rimanere, nella speranza di riuscire in qualche modo a far partire il sottomarino. Intanto, Ana Lucia e Sawyer, reduci da una brutta discussione con Juliet, raggiungo il molo.

Spoiler:

*Non era sola la fine di una storia importante, era un punto di frattura con il passato. Aveva remato troppe volte contro il suo destino e la conclusione era alquanto scontata: Chi pianta spine non si aspetti di raccogliere rose!*



*Le ripercussioni delle parole di Juliet avrebbero sancito un profondo cambiamento nell'animo di James, ne era consapevole,tuttavia nulla dura per sempre...nemmeno quella notte terribile.*




*Così, ogni illusione di poter ricominciare era stata spazzata via dalla pioggia che continuava a battere incessante,con le illusioni erano state spazzate via tante delle maschere che James aveva indossato per troppo tempo,che forse nemmeno lui era conscente di possedere, come nei migliori romanzi Pirandelliani, perennemente in contrapposizione tra loro ma altrettanto vere, specchio dell'uomo che era stato, che era e che sarebbe diventato.*

*Aveva cercato in tutti i modi di fermare la donna che si allontanava tra le macerie, ma non poteva più far nulla, l'aveva ferita (ancora una volta) e l'orgoglio femminile è un campo che conosceva fin troppo bene, questa volta non sarebbero bastate le solite scuse per dissuaderla.
Non potendo rimanere fermo ad aspettare un miracolo, si voltò, ed iniziò a correre nella direzione opposta.
Aveva scelto ancora una volta la strada meno scontata, avrebbe seguito l'istinto e non la ragione, avrebbe seguito Ana per lasciarsi definitivamente alle spalle Juliet.*

"Se solo potessi fare un patto con Dio e convincerlo a scambiarsi di posto"

Dopo la sfuriata di Juliet, Sawyer era tornato frustrato verso di lei.
Non erano servite molte parole tra loro. Scegliere chi tra due fosse messo peggio sarebbe stata una partita persa.
C'era un tacito accordo: nessuno avrebbe infierito sull'altro.
I loro sguardi bassi erano più che eloquenti, perciò fu sufficiente per Ana Lucia sollecitare James a seguirla.

Il tragitto verso il molo fu colmo di amarezza e rassegnazione.
Avevano i loro buoni motivi per approfittare del rumore della pioggia e del silenzio dell'altro per riflettere.
Non erano poi così diversi, a pensarci bene.



Dopo più di un'ora di strada, Sawyer esausto chiese ad Ana se sapesse dove andare o se stavano semplicemente vagando nel nulla.
-Non preoccuparti, siamo arrivati.
Al di là dei cespugli il piccolo molo e oltre la passerella il sottomarino.

Si voltò verso James e rivelò il suo piano.
-Credo di non essere più la benvenuta su questa maledetta isola. Devo trovare un modo per andarmene!

Sun guardava suo marito armeggiare col motore del sottomarino....era sempre stata affascinata dalla sua versatilità,il suo darsi da fare per trarsi d'impaccio da ogni situazione,cercare di aggiustare le cose rotte...come il loro matrimonio,ad esempio,più volte rotto e più volte riparato,malconcio ma ancora in piedi...ora che erano di nuovo insieme,il suo Jin avrebbe fatto di tutto per portarla via dall'isola e,agli occhi di sua moglie,pareva riuscirci.Le sue mani sporche di olio lubrificante sembravano muoversi sicure in quel groviglio di cavi e meccanismi e Sun attendeva pazientemente ed in silenzio la notizia della loro sospirata partenza...intorno a loro solo mare,calmo e quieto,il cielo sereno dopo la poggia e nel cuore la speranza di abbandonare presto quel luogo infelice....

Sawyer
*Aveva apprezzato una cosa di quella apparentemente infinita marcia sotto la pioggia: il suo capitano silenzioso. Non aveva mai avuto bisogno di alzare la testa per rispondere ad inutili frasi di circostanza; non aveva mai dovuto sforzarsi di ricambiare stupide domande di finto interesse; non aveva avuto nemmeno bisogno di sfoggiare le sue battute migliori. Solo il silenzio, la pioggia ed il passato, che lentamente rimpiccioliva alle sue spalle, mentre a testa bassa camminava senza preoccuparsi della meta. Poi, bruscamente tornò alla realtà, quando superato l'ultimo cespuglio, si ritrovò un sottomarino di fronte.*
Figlio di puttana!
*Evidentemente la fortuna non aveva ancora voltato le spalle al bastardo che pianta spine.
Accolse quella realtà con il sorriso amaro di chi sa che non esiste quel tipo di fortuna.*

*Maledizione. Da più di mezz'ora controllava ogni minima, minuscola parte di quel dannato motore in cerca del più minimo inutile guasto, uno di quelli semplici, da riparare in un secondo. Aveva cercato e stretto, fino a farsi dolere le mani, ogni tipo di vite, bullone, flangia (e si sa che c'è sempre qualcosa di rotto in una delle flangie), ma stavolta no. Addio al suo piano, addio al voltarsi sorridente verso sua moglie, che aveva a lungo accompagnato i suoi tentativi con un dolce silenzio, dicendole che era tutto a posto, che finalmente potevano andarsene. Maledizione.
La loro unica via di fuga non aveva nessun minimo, inutile guasto, ma in compenso ne aveva uno gigantesco: uno dei pistoni era andato. Totalmente. E ciò significava che avrebbero dovuto trovarne un altro, o abbandonare, forse per l'ultima volta le speranze. Si voltò scoraggiato verso sua moglie, pronto a tentare di spiegarle cosa era successo, quando vide due figure in lontananza..* "E loro cosa ci fanno qui?"

Lungo la strada si erano divisi il silenzio, ma davanti alla meta del loro cammino si dividevano due reazioni quasi opposte.
Lei era sollevata e persino speranzosa alla vista di quell'enorme ferraglia immersa nell'acqua.
Lui, invece, sembrava basito e scettico.

Era giunto il momento di mettere da parte le loro angosce e di prendere l'iniziativa.
Si fece strada da sola per raggiungere l'attracco del sottomarino e, solo in quell'istante, si accorse di Jin e Sun.
Si voltò verso James accennando un sorriso ma lui perseverava nella sua espressione cupa.

Si avvicinò ulteriormente ai due coreani
- Che ci fate voi qui?

Un attimo prima aveva guardato Jin negli occhi e vi aveva letto una cattiva notizia,ora quei due 'poco di buono' che comparivano all'orizzonte...
'Che ci facciamo noi qui?Potremmo fare a voi la stessa domanda...Noi vogliamo lasciare l'isola,mio marito stava cercando un modo per riparare questo sottomarino ma....non credo sarà tanto semplice...'
Si voltò verso Jin e,vedendolo chinare tristemente il capo,capì che la loro partenza doveva essere temporaneamente rimandata....
'Voi...se siete qui,cercate la stessa cosa...sbaglio?'
Guardò dritto negli occhi Analucia,con aria quasi di sfida,pronta a lottare se ce ne fosse stato il bisogno...

Afferrò la mano di Sun, stringendola forte per palesarle chiaramente il suo appoggio, ma anche per farle capire di non lasciarsi trascinare da una discussione che non avrebbe giovato a nessuno. "La questione è semplice: noi vogliamo andarcene e questo"*disse indicando il sottomarino alle proprie spalle*" è la nostra via per riuscirci, via che al momento ha un pistone rotto e senza un ricambio decente non c'è niente che possiamo fare se non iniziare a cercare. Ora il punto è: volete andarvene anche voi o no?" *Non sapeva quale risposta aspettarsi e onestamente, nemmeno quale desiderare.*

Sawyer

*Ci fu un istante preciso in cui decise di cambiare umore, mentre le voci di Ana, Sun e Jin continuavano ad accavallarsi confuse, la sua testa continuava a fissare la punta delle sue scarpe e una vocina fastidiosa ed invadente continuava a ripetergli che aveva seguito la donna sbagliata. Al diavolo quella vocina, al diavolo piangersi addosso, al diavolo il silenzio. Se era davvero quello il momento di rompere definitivamente con il passato, avrebbe cominciato in quello stesso momento a guardare al futuro, a partire da quell'ammasso di ferraglia guasta.*
"Al diavolo..." *sussurò tra i denti, sollevando finalmente la testa, tirando fuori quel pensiero diventato improvvisamente prepotente.*
Tranquilla, sole d'oriente! *soprannome riciclato, segno evidente che il suo umore aveva ancora bisogno di una notevole scossa per risalire definitivamente* Per quanto una lotta nel fango tra signore possa essere un'idea stimolante, direi di darci una bella calmata e dar retta al tuo maritino. Faremo ripartire questo aggeggio e a meno che uno di voi non abbia un bel pistone nella borsetta, direi che è arrivato il momento di fare una visita a quel simpaticone di Benjamin Linus...*

*Scrutò, uno ad uno, i volti dei suoi compagni. Gelo. Le loro espressioni parlavano chiaro...*

Tutto in una notte...
Prima l'elicottero, poi l'orrore, poi ancora la valanga di sensi di colpa. Lo scontro con Juliet, la presa di coscienza e il rifiuto di mollare tutto. Ora c'era la flebile speranza di poter evadere da quell'incubo ad occhi aperti ma non aveva di certo messo in conto uno stupidissimo pistone rotto.

-Maledizione!
Borbottò fra sè mentre Jin spiegava il guasto e l'impossibilità di ripararlo.

La reazione di Sawyer fu del tutto inaspettata dato il corso degli eventi precedenti e a dire il vero la sua idea non la fece affatto saltare di gioia.
"Linus? Siamo davvero all'ultima spiaggia? Possibile che non ci sia un'alternativa meno ripugnante di lui?"
Nessuno fiatava davanti alla proposta di James, eppure tutti erano silenziosamente consapevoli di non avere molte scelte.
- Ok, mi sembra di capire che questo dannato sottomarino non si muoverà da qui se non facciamo qualcosa. E dato che non ho alcuna intenzione di sprecare questa possibilità, se davvero Benjamin Linus è l'unico che può aiutarci...bhè, allora, evitiamo di perder altro tempo e vediamo di trovare un pistone che ci porti via da quest'isola!

Guardò Sawyer annuendo leggermente e cercando di celare il ribrezzo che provava alla prospettiva di chiedere aiuto proprio a Ben. Poi attese che Jin e Sun comunicassero la loro decisione.

Si avviarono.
'Ben....Ben....'
Quelle tre semplici lettere le risuonavano nelle orecchie...è vero:era l'unico sull'isola in grado di portarli via da lì ma in cambio di cosa?
Sun seguiva il gruppetto,Sawyer in testa,seguito da Analucia e poi Jin,al quale stringeva la mano...ogni tanto lui si voltava e le sorrideva;lei,di rimando,gli stringeva più forte la mano...sono qui,non ti lascio,pensava...
Il sole picchiava forte,la vegetazione era ormai asciutta,il gruppetto proseguiva verso la sua direzione,giusta o sbagliata che fosse....
'Ben...Ben...'
Li avrebbe aiutati...forse no...ma era con Jin,tutto il resto non importava più.