Gruppo 17 "MIAMI" [Eloise]

Tema: Eloise fa di tutto pur di portare avanti il suo piano.

MIAMI - UFFICIO DEL 43ESIMO GOVERNATORE DELLA FLORIDA, JEB BUSH

Il suono dei tacchi rimbomba nel corridoio deserto. La maggior parte degli uffici, vista l'ora, è già chiusa.
E' stato semplice entrare nell'edificio. E' bastato un suo algido sguardo. Come sempre.
In fondo al corridoio, in lontananza, vede la grande porta in mogano del governatore. I suoi passi si fanno silenziosi. Si avvicina alla porta e si mette ad origliare. Una profonda voce maschile è impegnata in una solitaria conversazione.
"Andiamo, Jay! Smettila di dire queste cose. Ti ho già detto mille volte che è meglio non parlarne al telefono. Vediamoci in serata e approfondiamo la questione davanti ad una coppa di champagne."
Pausa. Il volume della voce cresce: "Non deve interessarti la scusa che userò con mia moglie. DANNAZIONE!"
La cornetta va giù con un tonfo secco. Sbuffi e imprecazioni si alternano a colpi sulla scrivania.
Eloise sa che è giunto il momento di entrare in azione.
S'intrufola con passo felino nella stanza. Il governatore Bush, perso nei suoi pensieri, è appoggiato con le mani al davanzale di una grande vetrata che si affaccia sulla città quasi buia. Guarda nel vuoto. Le luci artificiali esterne proiettano lunghe ombre sulla scrivania. Si guarda intorno nella stanza: una paffuta bimba bionda le sorride da ogni angolo. Ritratti e volti di una vita felice appesi a fragili e sottili pezzi di ferro.
Si schiarisce la voce. Il governatore sussulta e senza voltarsi dice: "La aspettavo, Miss Hawking." Sospira preoccupato e aggiunge: "Si accomodi." Si volta e le va incontro porgendole un'elegante sedia.
Eloise sorride beffarda e inizia a camminare nella stanza. Guarda con interesse le foto alle pareti e si sofferma su di una in particolare: la bimba bionda che accarezza un english springer spaniel, una razza che le sta molto a cuore.



"Bellissimo esemplare!" - commenta.
"Cosa vuole, Miss Hawking?" - taglia corto il governatore.
"Che modi, signor Bush. O ha avuto una pessima educazione o c'è qualcosa che la turba particolaremente questa sera?"
"Venga subito al sodo, grazie."
Eloise si avvicina all'uomo che nel frattempo è seduto e gli si mette di fronte. Seria e risoluta, socchiude le labbra per prendere fiato: "Deve concedere una grazia signor governatore. Subito."
L'uomo la guarda sorpreso. Non sa mai cosa aspettarsi da quella donna misteriosa.
"Impossibile, Miss Hawking."
"Non mi ha ascoltato bene, governatore. Deve concedere una grazia subito. Un uomo domani finirà sulla sedia elettrica se lei non blocca immediatamente la condanna." Il tono si fa più duro: "Ed è fondamentale che lei chiami chi di dovere stasera!"



"Le ho già detto che non è possibile, DANNAZIONE!" - la voce del governatore si incrina ed Eloise gioca il suo asso nella manica. Tira fuori dalla borsa una busta sigillata e la porge all'uomo. Lui la prende e la apre. Dà una furtiva occhiata e capisce di essere con le spalle al muro. Come un leone che gioca a rimpiattino con la sua preda, Eloise sferra il suo attacco mortale: "O lei fa quella telefonata o la stampa, l'opinione pubblica e suoi elettori sapranno tutto. E non ultime, sua moglie e sua figlia, Sabrina e Sylvie."
Sconfitto e messo alle strette, Bush sa cosa deve fare. "Mi dia il nome."
"James Ford." - sorride compiaciuta.
"James Ford? Spero che almeno le sia grato.."
Piena di sé, Eloise guarda il governatore Bush effettuare la fatidica telefonata. Lo sente biascicare scuse e favori alla cornetta. Si volta senza salutare e va via. L'isola è salva.