Gruppo 8 "LOS ANGELES" [Charlie, Shannon]

COLONNA SONORA RUOLATA:


[Los Angeles]
*Durante il volo aveva dormito, poi aveva mangiato un hamburger. I suoi piani per il soggiorno nella città degli angeli si erano esauriti, doveva pensare a cosa fare. Se ne stette seduto per un'ora su una panchina dell'aeroporto, poi* Danny! *Danny era un produttore da quattro soldi che aveva lavorato con i Drive Shaft, Charlie poteva stare da lui per un po'. Lo chiamò, ma nessuno rispose.* Dannato Danny *Charlie decise allora di andare direttamente a casa sua, così chiamò un taxi.*

*Danny abitava in un buco da qualche parte, la zona era molto affollata, un tizio che suonava la chitarra sul marciapiede attirò la sua attenzione. Qualcuno lo urtò facendogli cadere la lattina di Coca.*

*Non tutto era finito. Di certo, non quella giornata e non il suo viaggio a Los Angeles. Non sarebbe stato un viaggio a vuoto.*

"Non ci sperare Harper Stanhope!"

*E uno strappo secco spezzò in due quel nome sul biglietto da visita. Girò al primo angolo a sinistra.
Un viaggio a Los Angeles aveva sempre senso, bastava raggiungere qull'angolo. E uno strappo secco strappò in quattro parti quel nome.
Ritornare ai vecchi rimedi, ai suoi rimedi, era senz'altro la cura migliore per i suoi mali; e non solo i suoi. Cominciò a camminare più veloce e superò un altro angolo.
Nessuna giornata poteva essere una pessima giornata, se accompagnata da un Long Island. E meglio di un Long Island, c'era solo un Long Island al "White Rabbit". E l'aspettava lì, dietro a quell'ultimo angolo.*

"Ah, maledizione!"
*Stupida ed appiccicosa Coca sulle sue preziose scarpe.*

"Sei un deficiente"
*Non riusciva a staccare gli occhi dal triste scenario delle sue scarpe che lentamente annegavano tra quelle inutili bollicine analcoliche.*

[Pubblico in un unico commento per agevolare la lettura ma l'intero dialogo è stato scritto da entrambi.]

-La mia coca!

-Le mie scarpe!

-Guarda che mi sei venuta addosso te Shannon...Shannon?!

-Cosa? Io? Sì, oh cavolo... Charlie!

-...Mi devi una coca!

-Mi devi un paio di scarpe! 300 dollari, togli pure il dollaro per la coca e facciamo 299.

-Ti ho fatto solo un favore, fanno schifo!

-Oh beh, detto da uno che va in giro con quelle... cosa sono? Pantofole? Sto andando in quel bar, se vuoi ti offro una coca e saldiamo il primo debito!

-Ok.

=====

-Per me una birra.

-Un Long Island, grazie. Allora, ce l'hai fatta anche tu? Sei ancora vivo, complimenti.

-Grazie. Come vedi sono tornato a spassarmela sulla terra ferma. Tu perchè sei viva?

-Perché stavolta non ho incontrato donne armate nella giungla. Che fortuna, non trovi?

-Già. Sono contento che sei viva, comunque.

-Che frase carina, potrei commuovermi, ma mi hai visto piangere già troppe volte. Meglio brindare. Ah, sono contenta che sei vivo, comunque.

-Direi di sì, brindiamo. Porta un Long Island anche a me, chica.

-Questo lo paghi tu, però. Due, grazie.

-Hai incontrato qualcun altro dell'815 da quando sei tornata?

-Non dopo il sottomarino. Oh, sì! Se conta, ho appena avuto il piacere di conoscere la moglie del tuo amico Desmond. Non è normale lei...tu?

-...no, nessuno.

*Non si era sbagliata, i suoi rimedi erano ancora la cura migliore. Mentre il terzo Long Island scendeva giù, sorrideva alla leggerezza di quei discorsi, tranquillamente seduta accanto ad un fantasma del passato, che stranamente non sembrava essere un tremendo promemoria, ma un ottimo compagno di evasione dalla realtà.
Perché meglio di un Long Island al White Rabbit, c'erano solo tre Long Island al White Rabbit, tra passeggeri del volo 815, scarpe distrutte ed un "sono contento di vederti viva". Decisamente, non aveva fatto un viaggio a vuoto a Los Angeles.*

*Decisamente meglio di Danny, pensò Charlie. Il destino gli aveva concesso un pomeriggio senza pensieri, una pausa gradita quanto un temporale in un deserto, quanto un intervallo dopo una verifica; con l'unica persona con cui aveva condiviso bei momenti durante il suo ultimo soggiorno sull'isola, oltre a Claire, ovviamente. Charlie sapeva che questo momento sarebbe finito ma non voleva pensarci adesso. Anche la più grande e gradita distrazione però, non avrebbe distolto Charlie dal suo obiettivo principale: proteggere Claire e Aaron, per questo motivo non aveva detto nulla riguardo Jack e soprattutto riguardo Boone. Shannon non era una minaccia, ma suo fratello sì. Poi, non avrebbe di certo voluto fargli un favore.* Chissenefrega *disse Charlie* otro mas, guapa! *disse a voce alta alla cameriera latina.*

[Ripeto per i picaroni. Pubblichiamo in un post unico per facilitare la lettura ma, Shannon ha scritto le sue battute e io le mie.]

-Vacci piano, Pace. Ti ho già visto fuori fase e non è stato un bello spettacolo.

-Non ti preoccupare, Nonsoiltuocognome. Piuttosto tu stai attenta, non so quanto possa reggere il tuo fisichetto.

-Il mio "fisichetto" è abituato a ben altro. E per te da adesso in poi sarò la signorina Rutherford.

-Va bene, Shannon.

-Spiritoso. Usciamo da qui.

-Io dovrei andare da Danny.

-Chi è Danny? Ti serve un passaggio? La mia macchina è...

-Dovrebbe abitare da queste parti, o almeno ci abitava 4 anni fa.

-Anche la mia macchina dovrebbe essere da queste parti, o almeno c'era 4 ore fa. Salutami Danny.

-Lo farò. L'aria condizionata del locale era decisamente meglio, il sole mi fa girare la testa.

-Che mi importa della tua testa, non trovo la mia macchina. Mi hanno rubato la macchina!

-Sono certo che dopo te la riporteranno, ora io vado a cercare una panchina.

-La mia macchina è sparita e noi cerchiamo una panchina. Ottimo..

-Ah pensavo sarei riuscito a liberarmi di te.

-Stai zitto, manca l'aria anche a me. Non era nemmeno mia.

-Quello si sta alzando, sediamoci lì, si vede il mare.

-Oh che novità, il mare!

-Ahah, questa potevo risparmiarmela in effetti.

-Decisamente. Non mi dirai che ti manca? Ma dov'è Claire? Cioè, voglio dire, sta.. bene?

-...si...ehm, lei è rimasta in Australia, sta bene.

-Oh, bene, alla fine l'hai ritrovata. Sono contenta per te.. per voi.

====

-...sta di certo che una macchina come la tua non la ruberebbe nessuno.

-Non l'hai nemmeno mai vista la mia macchina!

-...ti ho mentito prima.

-Eh?

-Riguardo Claire, non è in Australia. E' ancora sull'isola.

-E'... viva? Perché l'hai lasciata sola?

-Lo spero...Ho dovuto farlo, non avevo altra scelta. Sono successe un sacco di cose dopo che noi due ci siamo separati. Ho dovuto farlo per proteggere lei e Aaron.

-Mi dispiace, mi dispiace davvero, Charlie.

-E adesso non so che fine abbia fatto e sono in attesa..in attesa che succeda qualcosa. Poi sei arrivata tu.

-Io.. non hai avuto molta fortuna. In attesa di cosa? Di tornare lì? Lo faresti davvero?

-In attesa di qualcosa, non so cosa di preciso. Ma sono convinto che non siamo "rinati" per caso...Dannazione, mi sembra di sentire quegli stupidi discorsi di John Locke.

-E allora dovresti smettere di bere, non mi è mai piaciuto John Locke, non è esattamante il massimo dell'allegria... La ritroverai.

-Comunque, rispondendo alla tua domanda, sarei risposto a tornare.

-Risposto? Coraggioso.

-Disposto...

-Coraggioso due volte.

-Il coraggio non mi è mai mancato.

-Oh, beh, questo me lo ricordo! è per questo che hai intrappolato due donne in quella stazione?

-Ahah..bè devi ammettere che ci voleva coraggio per farlo. L'avevo fatto per il bene di tutti.

-Molto coraggio, due donne distratte 15 metri più giù!

-Tu, invece, cosa ci fai qui a L.A.?

-Ehm beh, ecco, avevo una seduta dalla mia psicologa, è lì che ho incontrato Penelope.

-Potrei venire anch'io alla seduta di gruppo la prossima volta. Riunione Alcolisti Isolani.

-Alcolisti e non solo...

-Io ho smesso.

-Io anche. Vado lì per questo.

-...forse è meglio che ti aiuti a cercare la macchina.

====

-Eccola! Lo sapevo che era qui.

-Lo hai detto almeno tre volte, sicura che è la tua?

-Certo che è mia, guarda, è nera!

-Ah allora...vabè ora posso andare a cercare Danny...

-Sicuro? Se vuoi puoi venire da me.

Chi mi ha inchiodato la testa sul cuscino?

*Nel disperato tentativo di alzarla, la stanza si spostò bruscamente e i Long Island fecero notare violentemente la loro presenza. Non era l'unica. Si stava muovendo insieme alla stanza ed era avvolto da una strana nebbia, ma Charlie era lì. Nel suo letto. Lasciò cadere la testa all'indietro e chiuse gli occhi. Li riaprì. Charlie era ancora lì, anche senza la nebbia.*

Devo vomitare!

*Detto, fatto.*

*Apro gli occhi. Sono in un letto, buon segno. Non mi ricordo come ci sono arrivato, brutto segno. Alzo il lenzuolo. Ho i pantaloni addosso, buon segno. Giro la testa e vedo una ragazza che dorme al mio fianco, è Shannon, brutto segno.*