Gruppo 10 "LOS ANGELES" [Eloise, Keamy, Desmond (PNG)]

* Dopo aver ucciso a sangue freddo Valenzetti, Martin Keamy carica Desmond ancora scioccato su un fuoristrada e partono... la strada è deserta, il paesaggio è molto rilassante e il tempo sembra essersi fermato. Keamy per tutto il tempo del viaggio non rivolge una parola su quello che è accaduto e sembra che non gliene interessasse più di tanto. Dopo 1 ora di macchina arrivano da Eloise, Keamy parcheggia la macchina e porta Desmond da eloise che li sta aspettando da parecchio tempo ormai...

"Signor Keamy, signor Hume! Che piacere vedervi!" La voce è squillante, il tono canzonatorio.
Eloise attendeva da molto quella visita e si era stancata di aspettare.
I due uomini, molto diversi l'uno dall'altro, sono accomunati in questa circostanza da una evidente spossatezza. Li fa accomodare e offre loro del thè. E' un modo come un altro per prendere tempo, per metterli a proprio agio e nel contempo decidere il da farsi. Le attenzioni sono più rivolte a Desmond che è particolarmente stralunato. Egli non deve sapere. Non è ancora il momento per lui.
All'improvviso chiama Martin: "Mi segua nell'altra stanza."
Il tono è perentorio, non ammette repliche.

* Keamy senza obiettare segue Eloise nell 'altra stanza lasciando la tazza di thè mezza piena sul tavolo. A Keamy nella sua vita, non gli è mai importato di quello che le persone potevano provare o sentire, se soffrivano o no, non si era mai posto la domanda se stava facendo la cosa giusta o no, l'unica cosa che gli importasse era quanti zeri aveva il suo assegno ed Eloise pagava bene. Keamy non ci stava capendo molto di questa situazione e vedeva Eloise molto agitata e impaziente, si vedeva che aveva le idee non molto chiare anche se cercava d mascherarle nel miglior dei modi...

"Martin, lei sa perché le ho chiesto di seguirmi." Eloise non gira intorno al problema, va esattamente al centro della questione come un segugio che ha scovato la sua preda. Non ama perder tempo in chiacchiere inutili.
"Ho un lavoro da commissionarle ed esigo il massimo." Lo fissa diritto negli occhi. "Deve portare delle persone in un posto. Le farò recapitare una lista con dei nomi e le coordinate precise del luogo in questione." Si ferma e prova a stuzzicarlo: "Qual è il suo prezzo?"

* Keamy stava pensando al prezzo da decidere, certo non era una missione facile e quindi il prezzo doveva essere per forza alto, stava pensando ai rischi che poteva comportare questa missione. Dopo 2 minuti di silenzio...* 1 milione $ *disse Keamy, era il prezzo giusto secondo lui.*

"Bene!"
Eloise guarda l'uomo con aria sprezzante. Evidentemente non ha capito con chi ha a che fare. Gli anni passano per tutti, ma il carattere resta immutabile per taluni. Eloise, forte della sua personalità è abituata a dominare gli omuncoli come Martin Keamy. La sua proposta è ridicola e anche un bimbo se ne accorgerebbe; l'uomo ha scelto di giocarsi nel peggiore dei modi la propria occasione.
"I soldi non sono niente per me, Martin e dovrebbe saperlo. Le farò un'offerta che non potrà rifiutare."
Tira fuori dalla tasca un sacchetto nero di tulle e lo mostra a Keamy.



Gli occhi dell'uomo si illuminano più delle gemme che si intravedono dal sacchetto. Eloise ha fatto di nuovo centro.
"Le sto offrendo una notevole opportunità di carriera, Martin. Non mi deluda e avrà la sua ricompensa."

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