Gruppo 12 "TUNISI" [Naomi]

[Tunisi]


*Dopo una corsa frenetica in auto si sentiva più tranquilla, li aveva seminati. La ferita aveva smesso di sanguinare e di procurare dolore.
Era domenica,il giorno del mercato. Tirava un leggero venticello che rendeva l'aria più fresca e meno afosa. Non c'era molta gente in giro, ma non era neppure un deserto. La piazza era piena di bancarelle, disposte a semicerchio. Erano una ventina, più o meno. Si vendevano ogni tipo di cose, dalla cibaria all'abbigliamento, dagli arredi per la casa ai cosmetici e i commercianti strepitavano per ammaliare i compratori. Insomma, non mancava niente. Si avvicina al banchetto dei vestiti, ce n'erano di tutti i tipi e di tutti i colori. La venditrice era grande e grossa e, dopo qualche istante, con una voce gentile, le chiede:* <<Le serve una mano?>> <<Sì, per favore. Ehmm, mi servirebbe un abito, non troppo appariscente, né troppo vistoso, qualcosa di semplice, che non dia all'occhio.>> *Il profumo di incenso che emanava l'estremità del legnetto era piacevole e ricompensava la puzza di pesce della bancarella di fianco. La donna nel frattempo fa cenno di aspettare e si sposta sul retro. Al suo ritorno porta con sé un abito avvolto da una pellicola trasparente.* <<Questo le dovrebbe piacere, che ve ne pare?>> *Era una tunica color verde marina, con dei disegnini rosa confetto intorno allo scollo a V e un foulard che andava avvolto in testa, rosa confetto anch'esso.* <<Mi sembra perfetto! Grazie tante. Quanto le devo?>>

*Si era svestita in un vecchio vicolo disabitato. Adesso era un tunisina a tutti gli effetti, con il suo Kaftan. Nessuno l'avrebbe riconosciuta. Aveva posto i vecchi abiti nella borsa e si era avviata nuovamente in centro, mischiandosi fra la folla.
D'un tratto riconosce alcuni visi familiari, che scantonano la calca con presunzione. Rieccoli. Riecco l'angoscia. Riecco l'ossessione. Riecco il tormento. Riecco gli uomini di Widmore. Come diamine l'avevano ritrovata?! In fondo lo sapeva...sapeva che prima o poi l'avrebbero scoperta. Sapeva che non gliel'avrebbero data per vinta. Un uomo la riconosce, probabilmente il più desto, probabilmente il più spietato. Si avvicina a lei e le punta il fucile sulla nuca.* <<Ma dove pensavi di andare? Pensavi che non ti avremmo più ritrovata?!>> *Le dice inarcando le labbra con un ghigno.* <<Ma come ti sei conciata?! Come sei carina, sembri una bambolina di porcellana. Forza, alza il culo e seguimi, cioccolatino>> <<O se no? Che fai?! Mi spari?>> <<Se fossi io a decidere, l'avrei fatto già fatto da un pezzo. Ci servi viva. Tutt'al più posso romperti un braccio o una gamba, anche se...in fin dei conti non sei messa poi così tanto bene. Allora?! Cosa preferisci?>> <<Vai al diavolo, figlio di puttana!>>