GRUPPO 11 "LOS ANGELES" [Keamy, Naomi]

[Martin Keamy]

* Ormai Martin per i soldi aveva spifferato tutto ad Ana Lucia, aveva il timore che questa questione potesse venire a galla, non era di certo un santo e sapeva di non essere visto di buon occhio da Eloise e Widmore, era diventato paranoico si guardava spesso intorno.
Martin si sentiva osservato ma ancora non era riuscito a capire se la sua era paranoia o c'era qualcuno davvero dietro ad osservarlo, a volte quando stava in giro si metteva a scrutare le persone per strada, in cuor suo sapeva che era osservato ma non ne aveva nessuna certezza.

Los Angeles, Olvera Street

*Qualcosa glielo diceva, una specie di sesto senso, una sorta di dàimon. Era realtà o solo un'ossessione? Forse più la prima, sì, ne era certa perchè quando le accadeva l'unica cosa da fare era preoccuparsi.* -Okay, calma, devo stare calma, non devo farmi sfuggire la situazione dalle mani!- *Il signor Charles Widmore le aveva ordinato di pedinare, dopo Eloise, anche Martin Keamy. Era per questo che era così preoccupata. Lui era pericoloso e se l'avesse scoperta, sarebbe stata la fine per lei... Il sesto senso glielo diceva e il sesto senso non si sbaglia mai. *




*Occhiali da sole inforcati, capelli legati con una lunga coda di cavallo e passo lento, flemmatico, pigro, quasi insospettabile, fidato. Ma dietro a quell'indifferenza, dietro a quella freddezza si celava tutt'altro.
Poco distante da lei, un gran pezzo d'uomo, Keamy con il suo passo pesante, minaccioso e pericoloso.*

[Martin Keamy]

* Martin l'aveva scoperta, quella troppa insicurezza e paura che aveva Naomi gli era giovata a favore, Martin l'aveva scoperta grazie al suo modo di fare insicuro e l'aveva subito riconosciuta. Le paranoie di Martin erano realtà, era troppo sicuro che qualcosa era andato storto e si sentiva spiato.

Martin si sentiva soddisfatto dopo averla scoperta, era troppo furbo per farsi pedinare in questo modo, ora però la cosa che gli stava più a cuore era come mai la stava pedinando e perchè proprio Naomi, voleva sapere chi c'era dietro e perchè erano così interessati a lui, insomma ci voleva vedere più chiaro.

*Il sesto senso non si era sbagliato. Sapeva fin dall'inizio che la nuova missione sarebbe stata molto più complicata. Lo sguardo attento dell'uomo l'aveva fulminata e si stava dirigendo verso di lei velocemente, pronunciando qualche parola. Martin era troppo furbo, troppo desto, sapeva il fatto suo. Doveva cercare una scappatoia, uno stratagemma, ma era troppo tardi per pensare; la sua mente non glielo concedeva. Era troppo preoccupata. *

*Gli si avvicina e con voce tremolante gli dice* -Buonasera, signor Keamy... Che coincidenza trovarla da queste parti!-

[Martin Keamy]

- Buonasera signorina Dorrit, non penso che sia una coincidenza vederla quì. Sarò sincero con lei, ho tanto il presentimento che lei mi stia pedinando e ci vorrei capire di più su questa situazione quindi se non le dispiace ora lei verrà in un posto con me per chiarirci bene le idee se non vuole che le capiti qualcosa di brutto.

Martin l'aveva minacciata e l'aveva condotta nel suo appartamento vicino dove l'aveva incontrata, Naomi aveva paura, glielo si leggeva negli occhi anche se riusciva a mascherarlo bene. Salite le scale di casa chiuse la porta col chiavistello, Martin la porta a forza in cucina e preso un coltello ben affilato le dice:

- Bene Naomi, ora tu mi dirai per chi lavori e tutto quello che sai sennò ti rovino quel bel visetto che hai.

*Non le era mai capitata una cosa del genere, era sempre riuscita a completare le sue missioni. Insomma, se l'era sempre cavata, ma stavolta no. Mentre Keamy la tirava per il polso della mano destra, lei pensava a cosa gli avrebbe potuto dire come giustificazione. Mentire o dire la verità? Dire la verità sarebbe stato molto più semplice, non le sarebbe successo niente, ma avrebbe dovuto fare i conti con Charles. Mentire sarebbe stato molto più rischioso e probabilmente non ne sarebbe uscita fuori viva. Martin aveva capito già tutto, glielo si leggeva negli occhi, e, per questo, aveva optato per la seconda.* - Fai piano! Mi fai male! Mi si spezzerà il braccio se continui a tirarmi in questo modo!- *Martin non dava importanza alle sue parole, anzi sembrava tirare ancora più forte. Era furioso.* -Dammi la pistola, lo so che ne hai una! DAMMI LA PISTOLA!!!- -Sì, subito, ma calmati!...Eccotela! Contento?!- *Gli dice con tono sarcastico.. Poi l'uomo prende un grosso coltello da cucina nel cassetto vicino la lavastoviglie e glielo punta sulla gola.*

[Martin Keamy e Naomi Dorrit]

Naomi: -Ok, ok, ti dirò per chi lavoro... lavoro per Widmore! Lui non si fida di te, Martin! Lo sanno tutti che i mercenari di solito non sono dalla parte di nessuno! -

Martin: - Ora non basta più la mia C**** di parola, Widmore è arrivato al punto di farmi pedinare , ha toccato il fondo, pensa che posso fare il doppio gioco con Eloise, sono incazzato nero. Arrivati a questo punto c'è qualcos 'altro che dovrei sapere... PARLA

Naomi: -Sì, ma abbassa quel coltello, per favore, non è che mi sono molto simpatici!- *le sfugge un sorriso, ripensando al suo passato.* - Ben è un alleato di Widmore ed entrambi erano d'accordo sul pedinarti. Non è che confidano molto in te, capisci? Va bene adesso? -

[Martin Keamy]

* Martin era furioso, dava pugni alla parete, minacciava più volte Naomi di farle male con il coltello. A questo punto stava pensando veramente di far saltare l'accordo, se Widmore e Linus non si fidavano di lui non c'era motivo di fare accordi con loro e quindi l'accordo di AnaLucia stava per essere interrotto, Improvvisamente gli viene in mente Beatrice Klugh, con lei aveva passato l'intera adolescenza, l'aveva portata a casa sua suo padre, Edward Keamy, essendo Beatrice rimasta orfana. Edward era socio del padre di Beatrice, insieme combattevano il crimine nella sua città, con la nascita di Beatrice il padre si era ritirato per fare il tassista,il padre morì a causa di un incidente stradale. Martin voleva Beatrice ed era disposto anche a scordarsi questa mancanza di fiducia da parte di Widmore e Linus.

- Ok Naomi, io mi posso anche scordare questi ultimi avvenimenti a meno che mi consegnate Beatrice Klugh. Non fare domande, me la devi solo portare e l'accordo con Ana Lucia sarà ancora valido. Prima me la porti meglio è...

*Negli occhi di quell'uomo si era insinuata tanta nostalgia. E' proprio vero che quando i momenti vissuti, le emozioni provate, i profumi percepiti sono solo che ricordi lontani, il cuore ti piange e ti manca l'aria. Ti senti quasi soffocare.*


*Quell'uomo stava provando le stesse sensazioni, Naomi l'aveva capito dai suoi occhi che avevano tanta voglia di urlare e di abbracciare quella persona di cui probabilmente sentiva tantissimo la mancanza. Non poteva che accettare la sua richiesta, si trova costretta.* -Ok, va bene, ti consegnerò la signorina Klugh, a patto che tu non faccia brutti scherzi!-