SAWYER [flashback]

-LA VENDETTA E' UN PIATTO CHE VA SERVITO FREDDO-

*Mesi,settimane e giorni trascorrevano tranquillamente a Jasper, se non fosse per il calendario appeso alla parete non saprebbe distinguerli l'uno dall'altro.E’ così che andava avanti da un po’. Il tempo scorreva ma infondo nulla si muoveva realmente, non c'erano più isola da fare esplodere, orsi polari che scorazzano nella giungla e nemmeno viaggi nel tempo. Per James, era la quiete che segue la battaglia. Era la linea di confine che separa il mare delle terre emerse. Era la sua nuova vita, era l'equilibrio che con l'aiuto della sua piccola Clementine aveva ritrovato , dopo tanto era riuscito a dare una parvenza di normalità alla sua vita.*

*Il sole non era ancora sorto, quando la sveglia suonò. James quella mattina si sarebbe messo in viaggio alle prime luci del giorno per raggiungere il New Mexico, per raggiungere Albuquerque, per raggiungere sua figlia che non vedeva da qualche settimana...*




* Erano passate diverse ore e tra un caffè e qualche sigaretta era ormai imminente all'arrivo.James era perso tra i pensieri, immaginava già il momento in cui avrebbe riabbracciato sua figlia, le aveva comprato anche un regalo.
Tuttavia il silenzio e i suoi pensieri furono bruscamente interrotti dalla suoneria del suo telefono. *

-Numero sconosciuto-

*Rispose:*
-Pronto, chi parla?!

*Silenzio*
-Chi diavolo parla!

*Poi una flebile voce rispose:* "Papà mi hanno rapita. Papà aiutami!" *Piangendo*: Sono nel magazzino del vecchio teatro, devi venire subito o mi farà del male...


*L'avevano rapita, ed era tutta colpa sua, qualcuno la stava usando come esca per farlo cadere in trappola, aveva lasciato troppi conti in sospeso e prima o poi i nodi sarebbero tornati al pettine.
Accellerò e senza batter ciglio si diresse al vecchio teatro di Albuquerque. Non gl'importava di niente la priorità assoluta era salvare Clementine a costo della sua stessa vita.

*Giunto al vecchio teatro parcheggiò l'auto sul retro, si precipitò alla piccola porta che l'avrebbe condotto all'interno.
Salì due rampe di scale fino ad una grande porta e si ritrovò dietro le quinte del teatro, ma della sua bambina nemmeno l'ombra. Poi, senza indugio aprì ancora una porta ritrovandosi sull'immenso palco, proprio lì in mezzo imbavagliata e bendata c'era Clementine!
Non fece in tempo a fare un solo passo verso di lei, che una voce lo fermo bruscamente...*

*Era tanto lo stupore nel rivedere Cooper, ma era anche di più la rabbia per quello che stava succedendo, non poteva far niente di avventato perchè non c'era in ballo solo la sua vita, lui era comunque fregato a quel punto, ma doveva escogitare qualcosa per salvare Clementine. Cercò di prendere tempo...*




J: Bastardo,Figlio di puttana! Lei non c'entra niente in tutto questo, lasciala andare e risolviamo la faccenda da uomini.

A: *Sorridendo* Da uomini? Voglio ricordarti il modo in cui mi hai ucciso...quello si che era un confronto da uomini...

J: Te lo sei meritato, hai rovinato la mia famiglia. Mio padre uccise mia madre per colpa tua e della tua truffa!

A: Sei davvero uno sciocco sai? Sei un uomo eppure continui a vedere tutta questa storia con gli occhi di un ragazzino. Io e tua madre avevamo una relazione da anni, mi diede i soldi, è vero, ma solo perchè avevamo deciso di scappare insieme...a tua madre piaceva scopare con me,mi amava James! Lo capisci?!

J: Taci vecchio! Non infangare la memoria di mia madre con le tue luride parole...

A: Forse è davvero giunto il momento tu sappia tutta la verità. Clementine è mia nipote e la crescerò come una figlia. Tu sei il frutto della relazione che avevo con tua madre, un delusione certo, ma resti sempre mio figlio.

J: *Era sconvolto per la notizia appena appresa. Aveva dato la caccia per tanti anni a quell'uomo sapendo solamente una mezza verità, ma soprattutto non sapendo che Antony Cooper era suo padre biologico.*

*Avrebbe dovuto davvero arrendersi così? Avrebbe dovuto davvero lasciare sua figlia nelle mani di quel lurido verme?*

Ho capito, ho perso, mi arrendo.

*Sapeva che Cooper sarebbe stato troppo orgoglio di quello che stava succedendo, arrendersi era il modo migliore per "truffare il truffatore". Certo, non era uno sciocco ma nel suo piccolo momento di gloria anche lui avrebbe abbassato la guardia.*

*Nell'unico momento di distrazione, quando l'uomo si voltò per guardare il suo "trofeo", la sua presunta nipotina, James si scagliò su di lui ,disarmandolo, i due caddero a terra e iniziò una violenta colluttazione.
La storia si stava per ripetere l'avrebbe ucciso ancora una volta con le sue mani.
L'afferrò per il collo ed iniziò a stringere con tutta la sua forza, fino a strangolarlo, fino a quando il bastardo non diede l'ultimo respiro.*

*La polizia era ormai alle porte e lui era in trappola. Raggiunse sua figlia per liberarla, poi l'abbracciò.*

Piccola mi dispiace per quello che è successo. E' stata tutta colpa mia,ti voglio bene Clementine, ti voglio bene.

*Non gl'importava di quello che sarebbe successo della prigione o della pena di morte,non gl'importava nemmeno della sconvolgente notizia che aveva appreso da Cooper. In quel momento per James l'unica cosa che contava era sua figlia e l'amore incondizionato che provava per lei, l'aveva salvata e per una volta nella sua vita era davvero fiero di se stesso.*