GRUPPO 3 "BAGNOREGIO #2" [Charles, Juliet, Sun]

Juliet si stava avviando verso il paese, quando giunse alla barriera sonica.



"Proviamo a vedere se il codice è sempre lo stesso", pensò Juliet e chiuse per un attimo gli occhi invocando una qualche speranza. In fondo si era sempre definita una donna di scienza, ma da quando era sull'isola in lei stava cominciando ad affiorare la fede in qualcosa che nemmeno lei sapeva con certezza cosa fosse. Forse gli avvenimenti a cui andava incontro erano così complicati che voleva semplicemente sperare in un aiuto superiore.

Juliet schiacciò lentamente i tasti dell'ultimo codice di cui era a conoscenza: 4 8 15 16 23 42.
bip bip bip bip bip bip bip bip bip bip.

BIIIIIIIP.

"Dannazione, l'hanno cambiato... La mia fede non è servita a nulla, questa volta".
Juliet sospirò, quando sentì dei rumori di gente in avvicinamento. Un gruppo numeroso, a quanto pareva.

Non fece in tempo a nascondersi, perché non appena si voltò comparve all'improvviso l'esercito dei mercenari guidato da... Widmore.

"Ci mancava solo questa. Maledetti, non ne posso più", pensò Juliet tra sé e sé.
Respirò profondamente, poi guardò dritto negli occhi Widmore in attesa di ascoltare cosa volesse.
In fondo, la situazione di trovarsi li era parecchio affine a quella di trovarsi in tribunale: qualsiasi cosa detta, potrebbe sempre ritorcersi contro.

*Un cielo plumbeo. Qualche goccia sul finestrino della jeep. Charles avanza, come un Annibale attraverso le Alpi, con il suo esercito di elefanti di ferro. Giunto in prossimità del ponte che porta fino alla città fantasma di Bagnoregio si accorge della barriera sonica. Nessuno stupido pilone potrà fermare la sua avanzata così come Annibale non fu fermato da delle stupide montagne. Apre il finestrino e fa un cenno con la mano. La carovana di morte si ferma al suo ordine. Scende e si posiziona con le mani sui fianchi per guardare lo spettacolo. Che spettacolo pirotecnico a cui assisterà!
Ma non può non notare la donna bionda. Quando si dice trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato… la dottoressa Burke non avrebbe mai immaginato che quella giornata plumbea si sarebbe trasformata in un inferno in Terra.

Prendetela! *Ordina ai suoi uomini. Gli uomini si dirigono verso la Burke la quale viene legata e portata al cospetto di Widmore.*

Dottoressa Burke! Noi non abbiamo mai avuto il piacere di conoscerci di persona. Ma forse dire che incontrarci in questo momento sia un piacere non è del tutto appropriato, almeno per lei!

*Uno dei soldati fa inginocchiare la Burke che cade pesantemente a terra.*
Quindi… saltiamo tutti gli inutili convenevoli e mi dica che cosa ci fa qua?

Juliet trattenne un gemito di dolore quando uno degli uomini di Widmore la buttò a terra.
Essere impassibile e imperturbabile di fronte ad ogni evenienza: era questo che l'aveva insegnato l'isola, a cominciare dall'esperienza con Ben. L'isola tentava a poco a poco di cancellare ogni sua emozione, ma non ci sarebbe mai riuscita davvero; Juliet fingeva soltanto per salvare la propria vita, era dura continuare in questo modo e spesso si sentiva sola nel fronteggiare tali eventi, ma tentava di non abbattersi mai.



- Io so meno di quanto lei possa pensare, Widmore. Non vede che sono anch'io chiusa qui fuori come voi?

L'uomo di Widmore la colpì nuovamente, stavolta sul volto.
Un rigolo di sangue cominciò a sgorgare dal labbro della donna.



Charles insistette: - Allora, dottoressa, vuole dirmi perché Benjamin l'ha mandata qui?

Juliet ribattè imperterrita, era stufa di dover assecondare il più potente del momento che la ricattava a proprio piacimento, ma sapeva di dover lottare per la propria sopravvivenza: - So del patto tra lei e Ben, posso assicurarvi che sono dalla vostra parte, Ben si fida di me e spero che lei possa arrivare a fare lo stesso. Non posso convincerla a fidarsi di me, la fiducia può nascere solo spontaneamente, Widmore.

*Cala un pugno sul viso della Burke. Non tanto forte da romperle quel bel visino, ma abbastanza forte da farle riordinare idee e priorità.*

Ben non ha fatto altro che continuare a creare disagi. Non è riuscito a fare minimamente niente per contrastare Eloise. Forse potrei anche crederti sul fatto che non sai niente ma sta a te decidere cosa essere: una fonte di informazioni che potrei anche tutelare o una merce di scambio?
Chissà cosa penserebbe il tuo caro James che attualmente è dentro quel paesino *indicando col dito davanti a loro* a confabulare su chissà quale strategia?

*Fa un cenno, un altro, ad uno dei soldati. Questi si avvicina e Charles domanda*

Quanto ci vorrebbe per trovare il codice della barriera?
*Il soldato risponde prontamente.* Non meno di due ore, signor Widmore!

Troppo tempo! Preparate gli esplosivi e fate saltare in aria quegli stupidi piloni. Poi una volta che saremo entrati, e la signorina Burke ci farà da guida, mettete degli altri esplosivi sul ponte. Nessuno dovrà entrare o uscire da quella fogna senza il mio permesso. E se qualcuno dovesse provarci fate saltare quel ponte. Avrò le informazioni che voglio, tutte e subito!

Kate era appena uscita dalla stanza dei monitor e Sun già si odiava profondamente per quella telefonata appena conclusa;aveva condannato tutti i suoi compagni presenti in quel posto sperduto e forse anche se stessa per inseguire il sogno patetico della famigliola felice....già una volta,nonostante tutti suoi errori,la famigliola le era stata concessa ma lei l'aveva distrutta per andare a morire,anche se con il suo Jin...

Poi,all'improvviso,un boato,un'esplosione ruppe il silenzio che la circondava nella stanza dei monitor...d'istinto Sun si precipitò fuori e vide una colonna di fumo alzarsi dai piloni sonici e,quasi senz'accorgersene,iniziò a correre in quella direzione in preda al panico....

Come sempre, Widmore non era un uomo che amava aspettare.
Tutto ciò che desiderava, cercava di ottenerlo il più in fretta possibile e ad ogni costo.

Juliet vide i suoi uomini che disponevano gli esplosivi, mentre lei rimase in compagnia di Widmore e del soldato che la teneva sotto tiro senza esitare a colpirla qualora dicesse o facesse qualcosa che non gli andasse a genio.

"James... Già, chissà cosa farebbe se in questo momento mi vedesse qui sanguinante. Chissà se lui sta bene...".
Juliet rimase in silenzio con lo sguardo dritto davanti a sé e Widmore fece altrettanto, nell'evidente attesa che i suoi uomini compiessero i suoi ordini.

Intanto Juliet si perse nei suoi pensieri, ancora trascinata dal ricordo di James.

Nonostante la notte passata con Jack, i profondi sentimenti che provava per James non avrebbero mai potuto essere cancellati, sentiva di provare ancora qualcosa per lui e sperava che in questo momento fosse al sicuro.




Juliet sussultò al suono degli esplosivi, che si avvennero quasi in contemporanea su più punti, mentre Widmore sogghignò soddisfatto.

Non appena il fumo si diradò, Widmore si rivolse alla donna.

- Adesso alzati e cammina tra i piloni.

Juliet, stavolta riuscendo a stento a celare la propria paura: - Cosa? Ma se...

Un altro colpo sul volto.
L'uomo di Widmore la strattonò per un braccio per farla alzare. - Muoviti, non hai sentito? Vai verso i piloni.
Poi il mercenario estrasse il fucile e lo puntò verso la donna, per spronarla a camminare.
In un modo o nell'altro, la sua vita era in pericolo comunque: se si fosse rifiutata di camminare verso i piloni sarebbe morta al 100%, se invece avesse accettato aveva ancora il 50% di possibilità che gli esplosivi di Widmore avessero disattivato i piloni.
Quindi Juliet si decise ad avanzare.

"1, 2, 3...", Juliet contava i propri passi nella mente. Passi che l'avrebbero condotta alla vita o alla morte.
Quando stava compiendo l'ultimo passo, chiuse gli occhi e si ritrovò dall'altra parte dei piloni.
Ed era ancora viva.
Stavolta avere fede aveva funzionato.

Brava la nostra dottoressa. Devo dire che è un ottima guida. *Rise. Al suono della sua risata anche gli uomini lì intorno iniziarono a ridere.*
Direi che possiamo procedere. Appena saremo dall’altra parte iniziate ad armare il ponte con l’esplosivo. Ci terremo in contatto col telefono satellitare. Ripeto: nessuno entra od esce dal paese senza un mio ordine preciso.
Squadra alfa e beta con me. Squadra gamma vi fermerete dall’altra parte del ponte mentre la squadra delta starà all’esterno.
*Un uomo. Una donna legata. E uno stuolo di mercenari. Così come prima era un Annibale che attraversava le Alpi ora era un Annibale che era pronto alla guerra anche senza i suoi elefanti. Appena furono dall’altra parte del ponte una sagoma femminile andò loro incontro.*
Signora Kwon. Ottimo lavoro!

Il fumo aveva invaso tutta l'area circostante,vegetazione in fiamme dovunque,un odore acre nell'aria...pezzi di lamiera di un pilone sonico distrutto erano sparsi tutt'intorno e Sun ebbe chiaro ciò che era successo....

Poi la voce di Charles Widmore tuonò un gelido benvenuto nei suoi confronti....
'Ottimo lavoro.....' Già....era merito suo se tutto questo stava accadendo....
'Signor Widmore...ha fatto presto ad arrivare....'
Scorse Juliet sanguinante e legata,capì che ormai la guerra era cominciata...

Juliet cominciò finalmente a distinguere la figura che si stava avvicinando: Sun, una figura amica, o perlomeno avrebbe dovuto esserlo.

Widmore la accolse con il suo solito sarcasmo e poi ritornò ai suoi uomini, senza curarsi di Sun.

Juliet ne approfittò per attirare l'attenzione di Sun: le lanciò un'occhiata di intesa e con un cenno indicò le proprie mani legate, sperando che la donna l'avrebbe aiutata a slegarsi.

Mentre Widmore si allontanava un attimo,Sun si avvicinò a Juliet;la donna aveva accennato chiaramente ai suoi polsi legati,voleva che l'aiutasse in qualche modo a liberarsi ma Sun non poteva rischiare di compromettersi agli occhi di Widmore,nemmeno per una persona amica come lei....le poggiò una mano sulla spalla e mormorò:'Non posso,Juliet...mi dispiace...perdonami...'
Cercando di non incrociare il suo sguardo,di sicuro incredulo e deluso allo stesso tempo,Sun si riavvicinò al suo capo...

'Signor Widmore,la prego,mi dica di Jin....dov'è ora?Sta bene?E' venuto qui con lei?'
L'ansia per il marito,la possibilità che fosse già lì,ad un passo da lei,le diedero un attimo di serenità e speranza ma da quell'uomo era ben altro ciò che poteva aspettarsi...

Un Widmore paga sempre i propri debiti, signora Kwon.
Jin in questo momento si trova a Miami. La signora Hawking sta controllando il signor Alpert e ha spedito suo marito a valutare la situazione. Ma siamo in contatto telefonico. Appena avrò avuto tutte le informazioni che mi servono potrà raggiungerlo e partire per l’Isola.
Ma il suo destino dipende da quanto riusciremo a scoprire qui… a breve, sempre che non sia già arrivata, arriverà anche Eloise.
Ed ora abbiamo una merce di scambio. *Guardò Juliet poco lontano* Se Eloise non dovesse cedere facilmente, credo che il signor Ford passerà tranquillamente dalla nostra parte e potrebbe tornarci utile.
Al telefono mi ha detto che oltre al signor Ford ci sono altre persone. Credo che ormai sappiano del mio arrivo…

'Oltre James Ford,ci sono Charlotte Lewis,Daniel Faraday e Kate Austen....Kate ha sentito la telefonata,non ho potuto evitarlo...sa che sono infiltrata nel gruppo di Eloise Hawking ma che lavoro per lei...credo...sì,credo abbia informato i suoi compagni di quello che ha scoperto....se Ford passerà dalla sua parte,sa bene che anche Kate non rimarrà a lungo senza di lui....per gli altri dovrà escogitare modi diversi per convincerli a passare dalla sua parte...'

Mentre elencava le informazioni di cui era in possesso,era amareggiata di non poter rivedere suo marito ma,al tempo stesso,anche sollevata di saperlo lontano da lì,al sicuro a Miami....
Guardò Juliet,sentiva la sua condanna,il suo giudizio addosso ma ormai non poteva più rimediare....

*Era irritato. Non arrabbiato. Irritato e basta. Era un semplice errore ma si poteva evitare. Ma la dottoressa Burke era un punto a suo favore. Sun aveva fatto un ottimo ragionamento: con la Burke in mano sua, si sarebbe portato dalla sua parte, come tessere di un domino, prima Ford e poi la Austen.*
Non si preoccupi per mio figlio e per la Lewis. Quest’ultima avrà sicuramente l’accortezza di farsi da parte, soprattutto dopo un nostro incontro precedente. E dopotutto lei odia Eloise… e Daniel è stupidamente innamorato di Charlotte. La seguirà come un barboncino.
Sta andando tutto nel verso giusto. Sun, faccia strada! Io e la signorina Burke siamo impazienti di fare questa riunione…
*Prese Juliet per una spalla e la fece camminare. Mosse due dita sopra la spalla, inclinandole. Le squadre alfa e beta imbracciarono le armi e tutti insieme si mossero verso il centro del paese.*

Juliet comprese che Sun non volesse rischiare di aiutarla compromettendo il proprio rapporto con Widmore: Sun voleva a tutti i costi ritrovare Jin e di certo non poteva biasimarla per questo.
Ma Juliet non poteva non provare rancore per il fatto che Sun avesse suggerito a Widmore di usarla per attirare a loro James. Questa non ci voleva proprio.
Sun fuggiva lo sguardo di Juliet e ciò testimoniava quanto già lei stessa si stesse condannando per ciò che stava facendo.

Juliet desiderava ritrovare James, ma non voleva assolutamente che per questo la sua vita potesse essere messa in pericolo. Preferiva saperlo lontano da sé al sicuro, piuttosto che in pericolo insieme a lei. D'altronde, come lei stessa aveva dovuto imparare fin da piccola, certe persone possono ritrovarsi a non stare insieme nonostante si amino.

Cominciava anche a sorgere il senso di colpa per essersi abbandonata a Jack l'altra notte. Ma in quel momento si sentiva sola e fragile, Jack era lì accanto a lei pronto ad offrirle il proprio sostegno e la propria sicurezza. Invece James non era più accanto a lei da tempo. Perché? Perché non poteva essere felice?
Oltretutto, James in quel momento era insieme a Kate...
Proprio Kate, che, come hanno congetturato Sun e Widmore, avrebbe inevitabilmente seguito James.
In Juliet comincio ad insinuarsi il fantasma della gelosia: aveva sempre temuto la presenza di Kate accanto a James, temendo che potesse portarglielo via. D'altronde, anche con Jack... Oh, accidenti, possibile che con qualsiasi uomo con cui Juliet avesse a che fare Kate si ritrovasse sul suo cammino?
Oltretutto, se non ci fossero state di mezzo questioni sentimentali, era certa che loro due avrebbero anche potuto diventare buone amiche: in fondo, erano tutte e due due donne combattive e risolute nel perseguire ciò che ritenevano giusto.

Ora però erano costretti ad andare incontro all'inevitabile: loro erano le pedine e Widmore le manovrava a proprio piacimento. Bisognava accettare questo fatto e cercare di fronteggiarlo nella maniera più adeguata possibile.

Widmore ha dato ufficialmente inizio ai combattimenti. E guerra sia.

Era fatta...le informazioni passate,i compagni traditi...Sun precedeva Widmore ed il suo esercito armato per condurli verso il paesino,a destinazione;sentiva lo sguardo di Juliet come un pugnale trafiggerle le spalle,provava disgusto per ciò che aveva fatto ma continuava a fare strada....quei boschi,quella vegetazione,le ricordarono l'isola da cui aveva fatto di tutto per scappare e di tutto per ritornare...

Si estraneò durante il cammino,azzerò i pensieri,immaginò di andare dal suo Jin,non di avere un esercito dietro di sè,armato e pronto ad uccidere....

Disegnò nella sua mente il visino della sua bambina,pensando a lei anche tutto il male che stava causando sembrò meno atroce....