GRUPPO 6 "BANCA" [Bea, Keamy]

[Martin Keamy]

* Martin si stava avviando insieme a Bea verso la banca centrale di Los Angeles, aveva fretta di aprire quella cassetta di sicurezza, teneva un passo svelto, Bea faceva fatica a stargli dietro. Appena arrivati in banca, Martin rivolse la parola a Bea:
- Non fare cazzate e non parlare, parlo solo IO.

Martin era abbastanza teso, la sua fronte era bagnata di sudore, per tutto il tragitto non le aveva rivolto la parola, pensava e ripensava a cosa non doveva andare storto.
Si asciugò con un fazzoletto il sudore, prese per mano Bea ed entrò nella banca.
Si diresse verso lo sportello alla sua destra, lì c'era un'impiegata molto bella, si vedeva che curava molto il suo aspetto...

- Salve, ho bisogno di prendere il contenuto nella cassetta numero 545
-Ok, metta una firma qui(mostrandogli un foglio) e mi segua.

L' impiegata lo condusse dentro una stanza, estrarrò la cassetta e la posò su un tavolo situato al centro della stanza dopodichè uscì accostando la porta.
La cassetta era lì sul tavolo, gli serviva solo il codice a Martin per aprirla...

-Ok Bea, dammi questi codici!

*Il marciapiede è gremito di gente, fatica a farsi spazio tra la folla. Senza fare caso al semaforo rosso si appresta ad attraversare la strada, un taxi è obbligato a compiere una brusca frenata per evitarla e una volta fermo l'uomo alla guida le urla dal finestrino <Che cazzo fai brutta troia?!?> Bea per tutta risposta gli mostra il dito medio e continua per la sua strada, si avvicina a Martin che la sta aspettando* - Questa si che è una vera giungla non come quella che c'era sull'isola!!- *Keamy non la degna nemmeno di uno sguardo e continua a camminare*

*Arrivati alla banca veniamo accompagnati nella stanza delle cassette di sicurezza da un'impiegata tanto bella quanto frigida che, in un silenzio molto professionale, ci porge la nostra cassetta e se ne va, accompagnata solo dal ticchettio dei suoi altissimi tacchi*

<Ok Bea, dammi questi codici!>
*La sua voce rimbomba nella stanza, ormai non c'è più motivo di mentire*
- La data sull'accendino era 10, dicembre quindi 12, 1941-
*Senza troppa fretta Martin inserisce il codice e la cassetta dopo un breve beep si apre, l'uomo la guarda con un sorriso soddisfatto e inizia a frugare al suo interno....*

[Martin Keamy]

*IL beep della cassetta era un bellissimo suono per Martin, aveva aspettato per molto tempo questo momento, il cuore gli pulsava ad una velocità raddoppiata, sudava molto di più e non riusciva a stare fermo con le mani.
Martin prima di aprire la cassetta si guardò intorno come per avere la certezza di non essere sorvegliato da nessuno, una volta controllato aprì la cassetta con molta cautela...
All'interno della cassetta c'era un antico manoscritto con delle figure disegnate sopra, non era ben chiaro cos'erano quelle figure ma Martin dallo sguardo che fece sembrò averne un' idea. Nella cassetta vi erano anche molti soldi, tutte mazzette da cento ma a Martin non interessavano, ne aveva già troppi di soldi, lasciò i soldi lì,prese il manoscritto, se lo mise all'interno della sua valigetta senza stropicciarlo e richiuse la cassetta.

-Ok Bea, qui abbiamo finito è ora di andare.

Proprio nel momento in cui lasciò la stanza delle cassette di sicurezza la bella impiegata notò qualcosa sotto la giacca di Martin...

*E' concentrata sul vecchio manoscritto che Martin tiene tra le mani. Sicuramente è qualcosa di estremamente importante data l'eccitazione che si può leggere sul suo volto.
Poco prima di andarsene si rendono conto di non essere soli nella stanza, l'impiegata della banca è ferma sulla porta, osserva Keamy con espressione scioccata, appena si accorge di essere stata notata scappa via a passo svelto lungo il corridoio.*
-Ma cosa diavolo le è preso??-
*Si gira verso Martin e nota la pistola che gli spunta fuori dai pantaloni, deve averla notata sicuramente anche lei*
-La pistola dannazione, dobbiamo fermarla!!!!-



*Si lanciano di corsa per il corridoio, la ragazza è intenta a smanettare con un tastierino numerico attaccato al muro ma appena vede i suoi inseguitori ricomincia la sua fuga. Bea si avvicina velocemente al tastierino che sta emanando una luce rossa intermittente* -Cazzo l'allarme!!- *Dice rivolta a Martin che le chiede <Sei in grado di disattivarlo??>

*Non ne è sicura, è la molti anni che non mette le mani su aggeggi simili*
-Si si, posso farcela tu ferma la ragazza!-
*Ha poco tempo, se l'allarme verrà disattivato entro 60 secondi la polizia lo considererà un falso allarme. Cercare di inserire un codice a caso sarebbe solo una perdita di tempo, inizia ad aprirlo* SISTEMA WIRELESS -Perfetto!!- *Dice in modo ironico, fino a qualche anno fa strappare i fili era la soluzione migliore. Si rende conto di trovarsi nel seminterrato, sicuramente da queste parti deve trovarsi il quadro elettrico generale.
Fortunatamente il cartello "Locale Tecnico" le rende la ricerca molto semplice, entra e disattiva l'interruttore della rete wireless* -Devo trovare Martin-

[Martin Keamy]

*L'impiegata era riuscita a dare l'allarme ma per fortuna Bea l'aveva disattivato.L'impiegata stava correndo per tutto il corridoio e stava arrivando all'ingresso, c'era un'unica soluzione... SPARARGLI. A quel punto Martin prese dalla giacca la pistola,tirò fuori dalla tasca destra un silenziatore e lo fissò bene alla sua pistola, prese la mira e gli sparò un colpo dritto in testa, l'impiegata cadde a terra morta. Martin poi si diresse verso l'interno, c'erano solo sei funzionari e quattro persone che facevano la fila, prese la pistola e gli intimò di andare dentro uno stanzino che stava sulla sua destra. Le persone ubbidirono senza obbiettare e si diressero verso lo stanzino,si vedeva la paura nei loro volti, probabilmente la maggior parte di loro aveva una famiglia, avevano paura di non tornare a casa, una volta arrivati dentro lo stanzino Martin gli legò mani e piedi e li fece tutti accasciare per terra. Una volta accasciati per terra prese il cellullare e chiamò Bea...

-Bea qui ho dovuto improvvisare e ho preso in ostaggio la gente dentro l'ingresso ma non penso che li lascerò vivere, mi hanno visto in faccia e non voglio che si risalga a me, te pensa a rubare le cassette della videosorveglianza ma sbrigati abbiamo poco tempo.

Chiuse il cellulare, se lo rimise in tasca e ritirò fuori la pistola e ad uno ad uno degli uomini accasciati per terra gli sparò in testa, andò a riprendere la bella impiegata che aveveva freddato al corridoio, se la mise sulle spalle e la portò insieme agli altri cadaveri dentro lo stanzino, dopodichè prese un mazzo di chiavi da uno dei funzionari morti e chiuse a chiave la porta dello stanzino.

*Il cellulare inizia a vibrarle nella tasca* -Ok, Martin consideralo fatto!-

*Sale le scale e si trova sullo stesso piano dell'ingresso, si avvia velocemente verso la sala sicurezza, un colpo di pistola la fa fermare di scatto*
-Immagino che la ragazza non abbia voluto collaborare!- *Le scappa da ridere, questa situazione sta iniziando a piacerle, sente una sorta di eccitazione percorrerle tutto il corpo, si sente di nuovo forte e viva. Ecco la stanza, sfonda la porta senza neanche preoccuparsi di essere disarmata, per fortuna c'è solo una giovanissima guardia che, spaventata, si nasconde sotto la scrivania. Bea gli si avvicina con fare furioso, gli da una fortissima ginocchiata sul naso e di conseguenza gli fa sbattere una sonora testata che lo costringe ad accasciarsi a terra inerme e con qualche neurone in meno* - Mi piacerebbe conoscere chi ti ha assunto- *Controlla sui monitor dove si trova Martin e, senza perdere tempo recupera tutte le videocassette di sorveglianza, si guarda rapidamente intorno per controllare se ci sono altri sistemi di salvataggio ma per fortuna queste banche rimangono fedeli ai vecchi sistemi di monitoraggio. Arriva di corsa all'ingresso dove Martin da dietro un'imponente colonna tiene sotto controllo l'ingresso* - E' già arrivata la polizia??- *L'uomo le fa cenno di no con la testa* -Andiamocene di qui, vai avanti io ti seguo-

[Martin Keamy]

* Una volta rincontratosi con Bea, Martin decise di lasciare subito la banca che non era sicuro restare lì. I due decisero di andare a bere qualcosa ad un bar non molto lontano, salì in macchina insieme a bea e dopo dieci minuti di macchina arrivarono ad un pub molto affollato, parcheggiò il suo suv nel parcheggio interno ed entrò nel pub con Bea e con la valigetta in mano, non si fidò a lasciarla in macchina. Ormai il gioco era fatto bisognava solo lasciarsi andare con qualche bicchiere, rilassarsi e godersi il lavoro finito. Nel pub si misero seduti al bancone e dopo pochi secondi gli si avvicinò il barman chiedendogli cosa volessero...

- Un jack daniel's per me e una vodka martini per lei.

Disse martin, aveva ordinato anche per Bea, aveva l'abitudine di decidere anche per gli altri ma Bea non obbiettò, evidentemente aveva voglia di vodka. Una volta riempitogli i bicchieri i due brindarono al lavoro ben eseguito e al futuro. Arrivati al terzo bicchiere il cellulare di Martin iniziò a squillare era Eloise...

cosa voleva Eloise a quest'ora?? pensò tra sè e sè Martin ma rispose subito per levarsi questo dubbio. La telefonata durò circa quindici minuti dopodichè riattaccò il telefono e si voltò verso Bea.

- Bea, ci dobbiamo recare nella località di Bagnoregio ma solo dopo che avrò recluatato un esercito,non so di preciso cosa dobbiamo fare lì ma questi sono gli ordini di Eloise e ho bisogno che tu mi aiuti per reclutare delle persone.

Bea fece un cenno positivo con il volto e continuò a bere.