GRUPPO 8 "A BORDO DELLA CARONTE" [Desmond, Penelope]

La Caronte si insinuava tra le pieghe del mare, scorrendo via veloce verso un isola che non c'è. La sottile linea che divideva il mare, l'aria e la barca sembrava non avere uno scopo preciso, un idea, una routine. Si frastagliava, si disuniva, si riuniva e si rompeva nuovamente. Non conosceva il suo destino, eppure andava avanti. Questo suo moto inquieto, scriteriato, disordinato, con l'unico scopo di andare in una direzione ignota, senza sicurezze, aveva attirato lo sguardo di Des. Mentre non fissava Penny, fissava quel moto. Si sentiva osservato a suo volta, sembrava che guardasse lo specchio della sua anima. Senza meta, senza scopo. Stava imbrunendo. Avevano da poco fatto l'amore. Lei riposava. Lui fissava l'oceano scagliarsi scagliasi sulla Caronte. Un onda rimase attaccata allo scafo, era cambiata la corrente. Alzò la testa.

Gli si chiuse la gola.*
-Penelope!-
*Urlò. La Caronte gli aveva condotti all'Inferno.*

*Fino a qualche istante prima il frastagliarsi delle onde lo incuriosiva, si sentiva parte di loro. SI guardava allo specchio. Quello specchio che aveva sfondato. Oramai faceva parte di loro. In mare, in balia delle onde, separato da Penelope. Provava a chiamarla, con l'unico risultato di ingoiare acqua. Il mare, oltre a circondarlo, stava pure entrando dentro lui. Soffocava, non riusciva a cercarla. Un inferno di onde. Era smarrito. Si erano separati. Tutto quello in cui avevano sperato si era distrutto, frastagliato, sperso in un mare blu. Soffocava. Come avrebbe fatto senza di lei?.*