Gruppo 3 "URBS" [Bea, Claire, Lapidus]

*Un rumore lontano… forse un uccello… forse un animale… Il rumore si fa sempre più chiaro, sono passi umani, qualcuno sta arrivando dalla parte opposta del sentiero a passo piuttosto sostenuto* Accidenti devo nascondermi in fretta *Si butta in mezzo a dei cespugli tenendo ben stretto il fagotto contenente il misterioso aggeggio. Riesce a scorgere due scarpe maschili passare a pochi centimetri dal suo nascondiglio, la curiosità di sapere di chi si tratta è troppa, aspetta che l’uomo si sia allontanato abbastanza poi con molta attenzione inizia ad alzarsi, riesce subito a capire di chi si tratta* Ehi pilota, dove te ne stai andando così di corsa?? *L’uomo si gira di scatto, la sua espressione è un misto tra spavento e rabbia, quasi senza fermarsi le spiega che è di fretta, deve andare ad aiutare un amica* Aspetta… *Si mette in marcia a fianco dell’uomo* Voglio aiutarti, sono in debito con te.

*Dopo parecchi minuti di cammino arrivano davanti ad una cella, sembra vuota, si avvicina incuriosita e vede la figura di una ragazza, si rivolge a Lapidus *Cos’ha combinato questa bambolina di porcellana per finire qui dentro??

*Di nuovo sola nella cella.E strane idee e pensieri che non la facevano stare tranquilla. Come se l'incontro appena vissuto fosse stato solo frutto della sua immaginazione. E ancora quel senso di amaro in bocca che derivava dall’animata discussione avuta con Locke. Non riusciva a farsene una ragione:l’odio per quell’uomo si era come impossessato di lei. Claire non amava provare quel tipo di sentimenti,ma il solo ricordare il volto di John le faceva venire il nervoso.*

*Si era riposata abbastanza e la situazione di noia ed incertezza nella quale si trovava non la facevano stare serena. Come al solito si alzò ed iniziò a vagare nervosamente per la cella.* "Nadia…chissà che fine avrà fatto!" *Disse ad alta voce. Già trovava molto strano che la ragazza fosse stata portata nella cella senza far alcun rumore,o almeno nessuno rumore talmente forte da svegliarla, ma addirittura che fosse anche stata riportata via alla stessa maniera non era davvero possibile. Cose inspiegabili e che lei mal accetteva stavano accadendo. Ma per sua fortuna non ebbe il tempo di elaborare altre domande alle quali sicuramente non avrebbe trovato risposta. Fu infatti distratta dalle voci di un uomo ed una donna che con passo deciso si stavano avvicinando alla sua cella.*

*Lapidus accompagnato da una donna era riuscito a trovarla. Forse era arrivato il momento per Claire di lasciare quella cella.* "Frank! come siete arrivati qui?" *Ma nel volto dell'uomo vi era tristezza e quasi paura di rispondere alle sue domande.

*Lapidus sembra in panico, non riesce a rispondere in modo preciso alle domande che gli sta ponendo la ragazza. Continua a ripetere che è in pericolo e che se ne deve andare al più presto dall’isola, decide di intervenire* Frank, calmati, lasciare l’isola? Ma ti rendi conto di cosa le stai dicendo? Lasciare quest’isola non è affatto facile se non praticamente impos… *Un pensiero le balza in testa come un lampo, fissa gli occhi disperati della giovane, non sa se sia il caso di parlare*

*Frank era davvero agitato, scuoteva le mani e le parlava titubando e quasi supplicandola.*
-Claire, tu non capisci! Te ne devi andare il prima possibile…sei davvero in pericolo! Non ti parlerei così se non ne fossi certo!-
*Claire non riusciva davvero a capire le parole dell’uomo. Era vago,e non le spiegava neanche quale fosse realmente il problema. Anche guardando la donna poteva capire che il pilota era troppo preoccupato per poter parlare tranquillamente. *
-Frank spiegati meglio! E se sono così in pericolo come dici portatemi via da questo posto!- *Claire gli urlò praticamente in faccia. Era spaventata,era arrabbiata,ed era stufa di non essere mai a conoscenza delle cose,soprattutto in situazioni come questa in cui si trattava di lei.*

*Questo teatrino la sta stancando, sembra che nessuno abbia ascoltato le sue parole, lei vive su quest’isola da una vita e questi pivelli si permettono d’ ignorarla, non è più alle dipendenze di Ben è ora di pretendere più rispetto* STATE ZITTI *Il delirante discorso di Frank si ferma* Se volete degnarmi della vostra attenzione, potrei esservi d' aiuto *Cosi dicendo scopre l’oggetto e cercando di toccarlo il meno possibile lo tiene davanti a se in modo da mostrarlo agli altri due*

*L’urlo della donna fa tacere entrambi. Claire vorrebbe continuare il suo discorso con il pilota visto che dalle poche parole di quest’ultimo sembra trovarsi di fronte ad un imminente pericolo, ma non vuole farla arrabbiare. Non è infatti nella sua natura andarsi a creare problemi da sola,visto che c’è già quel fottuto destino per questo.*

*Si gira quindi verso di lei ed osserva l’oggetto nelle sue mani.*

-E questo cosa sarebbe?- Claire non riusciva a capire cosa fosse quell’oggetto con esattezza, ma soprattutto non riusciva a capire come potesse esserle utile in un momento come quello.*
-Senti sono sicura che tu voglia essere d’aiuto. Ma tra lui che non ha fatto altro che balbettare qualcosa e tu che con silenzio e tranquillità mi mostri solamente questo affare io davvero sto impazzendo! Qualcuno mi vuole spiegare in un modo un po’ più semplice quale sia il piano per portarmi via di qui?-
*Stava perdendo la pazienza. Era sempre più arrabbiata, e lo sguardo quasi disperato di Lapidus le fece capire che la situazione si stava davvero facendo critica.*

Salvare questa ragazza non è la sua prima preoccupazione ma la voglia di sperimentare di nuovo quello strano oggetto è molto forte, pensa* Chissà se anche lei riuscirà a scomparire come è successo a Juliet? Potrebbe succedere qualcosa di diverso! C’è solo un modo per rispondere a questi interrogativi, ma meglio non essere troppo sincera sui particolari, in fondo lo sto facendo per la scienza.

Questo, cara, si chiama “Il trasportatore di vita” *Forse potevo inventare un nome migliore*
Ho con me questo oggetto perché Juliet mi aveva chiesto di portarglielo…*Chiesto, forse non è la parola più adatta ho ancora i lividi causati dai suoi colpi*…voleva andarsene anche lei da qui! *Speriamo di non rivederla mai più*
Il funzionamento è molto semplice… *E adesso cosa mi invento?* … Devi sfregare queste due sfere, poi premere con forza in questo punto e dovrebbe avviarsi *Cazzo ho sbagliato* Ehm volevo dire, si avvierà il procedimento che ti permetterà di andartene da qui.
I miei compagni lo usavano spesso per spostarsi dall’isola, è un procedimento molto sicuro… *Sicuro un corno* … e rapido.
Allora che ne dici? Può esserti utile?

*la donna le stava descrivendo l’oggetto come si fa nelle migliori pubblicità di propaganda. Ma comunque qualcosa,come una vocina interiore, diceva a Claire di non fidarsi di lei né tanto meno di quell’affare.*
--Il trasportatore di vita? Non sembra proprio un termine scientifico.-
*Forse non dovrei credere alle sue parole,alla fine chi la conosce? Chissà chi è e soprattutto cosa vuole. Solo a questo Claire riusciva a pensare, e Frank naturalmente non le era d'aiuto.*
-Non riesco a capire perché tu sia così intenzionata ad aiutarmi… E detto sinceramente non mi sembra uno strumento molto sicuro.- *Continuava a fissare la donna e quell'oggetto che lei le mostrava come "la soluzione ad ogni problema"*
- Non vorrei sembrarti presuntuosa ma credo davvero che ci sia un modo più semplice per andarsene sia dalla cella che da questa maledetta Isola. E tutto ciò senza ricorrere alla scienza.- *Disse con sarcasmo, mordendosi subito dopo le labbra. Forse era stata un pò arrogante, doveva sempre tener conto che quella donna almeno ci aveva provato ad offrirle una soluzione. Magari aveva secondi fini, ma comunque poteva essere una soluzione.*

*La ragazza non sembra essersi convinta, non si era convinta nemmeno lei di quello che aveva appena detto, doveva giocare meglio d’astuzia, in fondo se c’è una cosa che aveva imparto da Ben era mentire. Il suo tono si fa più dolce e comprensivo, si avvicina alle sbarre*

Ascoltami Claire *Frank durante il tragitto si era lasciato sfuggire il suo nome* So che in questo momento sei spaventata e sicuramente non è compito mio spiegarti che è impossibile lasciare quest’isola a nuoto, questo… *Muove pericolosamente su e giù l’aggeggio* … questo, è veramente l’unico modo per lasciare rapidamente l’isola, ci sono molte cose che tu non sai, ma se vuoi veramente andartene devi fidarti di me. Chiedi a Frank… Lui mi ha appena aiutato a salvare una persona e adesso voglio sdebitarmi aiutando te… *Le allunga la mano in direzione della sua* Puoi fidarti di me? *L’attrice dentro di lei è molto orgogliosa della sua performance*

*Claire guarda il pilota intimorita, ha davvero bisogno che lui le dia modo per credere alla donna. Ha bisogno di una sua parola di conforto.*
-Frank dimmi tu cosa devo fare! Io ormai non so più nulla. Ogni volta che penso di fare la cosa giusta mi ritrovo in guai ancora più seri.-
*Frank la guardò con dolcezza e avvicinandosi anche lui alla cella le disse* -Credo davvero che tu debba fidarti di lei.-
*continuò facendosi coraggio.* -Vedi Claire io ero venuto qui per dirti che ho davvero combinato un bel casino, ma non l'ho fatto con cattiveria. Non ero neanche a conoscenza della gravità della cosa.-
*Claire leggeva negli occhi dell'uomo tristezza e paura. Quindi prendendogli la mano rispose dolcemente* -Frank parla tranquillamente,sei un uomo buono e so benissimo che non mi faresti mai del male.-
-Claire mi dispiace davvero tanto...ma vedi...Locke...bè Locke sa la verità.-
-La verità? ma di cosa stai parlando?- *Claire aveva capito benissimo a quale verità si stava riferendo. E piano piano alcuni tasselli del puzzle stavano finalmente trovando la loro collocazione. Locke non aveva mai creduto alla storia "della morte di Aaron" per questo era andato a trovarla, per questo voleva chiarezza. E finalmente,grazie a Lapidus, la verità che tanto aveva cercato era arrivata a lui.*
-Miles mi aveva detto che Aaron è ancora vivo... e anche se adesso ripetendo ad alta voce quello che ho fatto mi rendo conto di aver sbagliato lì per lì mi sembrava la cosa giusta da fare dirlo a John.-
-Cosa hai fatto?????- *Non riusciva davvero a credere che lo avesse fatto, ma fondamentalmente credeva alla bontà dell'uomo e quindi cercava di non provare rancore verso di lui. L'odio che provava per Locke bastava. Si sarebbe fatta coraggio:non avrebbe provato un tale sentimento anche nei confronti del pilota. Voleva credere all'innocenza delle sue azioni.*
-Io...mi dispiace...ma volevo solo capire bene la situazione, capire cosa stava succedendo. In fondo stiamo parlando della vita di una povera creatura innocente!-
-So esattamente qual'è la situazione, visto che quella povera creatura è la mia creatura...- *ormai disperata dovette cedere alla situazione che si era venuta a creare:il passato non poteva essere cambiato, ma avrebbe continuato a lottare per salvare il suo futuro.*
-Capisco perfettamente la tua rabbia Claire, ma io pensavo solo che lui sarebbe stato in grado di darmi risposte. Ma è scappato via senza neanche rispondermi quindi ho capito che forse non avevo fatto esattamente la cosa giusta. Ti chiedo scusa. Ma sono venuto immediatamente da te per assicurarti una via di fuga.-
-Quel che è fatto è fatto...basta scusarsi Frank. A questo punto credo che non ci sia un'altra soluzione a portata di mano, bisognerà fidarsi del "trasportatore di vita"- *con aria triste rispose guardando entrambi i suoi interlocutori e soffermandosi infine sul quel misterioso oggetto*
*Com'è strana la vita pensò Claire, inizialmente vedendolo neanche gli aveva dato peso ed ora invece in esso erano riposte tutte le sue speranze.*

*Frank era affranto....non sapeva se aveva fatto la cosa giusta oppure no, ciò che gli importava in quel momento era tenere al sicuro Claire e il suo bambino. Aveva agito istintivamente non sapendo se avrebbe fatto ciò che doveva essere fatto*

Claire...mi dispiace molto, ma avevi bisogno di sapere ciò che Miles mi ha rivelato..SI l'ho detto a Locke e non mi sembra che l'abbia presa bene..per questo sono venuto a cercarti..per proteggere te e Aaron.

Credo che non ti resti altro che fidarti di questa donna, che è in debito con me, lei è da molto piu tempo di noi su quest'isola, affidiamoci al "trasportatore di vita".

-Suppongo che nessuno conosca una valida alternativa eh?-
*Non vi era rimasto ormai molto tempo, e non era il caso di perdersi in chiacchiere. Quindi Claire si fece forza e con la testa fece cenno di sì a Lapidus il quale le sorrise.*
-Ok...proviamoci.- *allungò le mani verso Bea e si fece passare l'oggetto. Poi facendosi ripetere dalla donna l'operazione da svolgere fece ciò che andava fatto, o almeno quello che Claire credeva fosse giusto fare in quella circostanza.*
*Una scarica elettrica,poi l'oggetto velocemente si riscalda* -Ma cosa sta succendendo?- *Claire ha paura. Ma non fa in tempo a lasciar cadere lo strumento per terra nè a chiedere aiuto perchè in un attimo sparisce. Il buio. Il nulla.*

*Una scarica elettrica, una strana forza la sta attirando nella direzione dove si trova la ragazza, abbassa gli occhi per evitare di guardare direttamente la luce generata dalla macchina ma nota che i suoi piedi si stanno avvicinando sempre di più alla cella senza che lei muova un muscolo. Sembra che una calamita la stia attirando a sé. L’uomo accanto a lei sembra non accorgersi di nulla, troppo intento a ripararsi gli occhi da quell’abbagliante luce. Cerca di afferrare saldamente le sbarre e di spingere il suo corpo indietro, ma è inutile non riesce ad allontanarsi nemmeno di qualche centrimetro. Ormai è completamente schiacciata contro le sbarre, sente che il suo corpo non resisterà ancora per molto, la sensazione di essere strappata in due non è per niente piacevole, cerca di alzare un braccio ma… La mano… La mano sembra che stia scomparendo, ci si può vedere attraverso. Ora anche il braccio e il gomito sembrano sparire davanti ai suoi occhi*

*All'improvviso un forte rumore e Bea viene scagliata a terra a un paio di metri dalla cella, per prima cosa controlla la sua mano destra* Sono ancora tutta intera per fortuna *La ragazza è scomparsa, la macchina giace immobile a terra e Lapidus la sta fissando con un’espressione più interrogativa che mai*
*Pensa*
Cosa sarà successo? Perché mi stava attirando a sé… Forse l’esposizione prolungata a questa macchina mi ha in qualche modo coinvolta nel suo funzionamento… L’importante è che adesso io sia qui e che Claire se ne sia andata, chissà dove diavolo sarà finita?